lunedì, Ottobre 14, 2024
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Al via “Non è come sembra”…

…la campagna per accendere i riflettori sul virus respiratorio sinciziale, che colpisce soprattutto i fragili, i neonati e gli anziani.

Il virus respiratorio sinciziale, RSV, è un virus contagioso che causa malattie respiratorie acute, che possono progredire a forme severe, con coinvolgimento delle basse vie aeree, determinando complicanze, esacerbazioni di comorbidità pre-esistenti, ospedalizzazioni e morte.

Ad oggi, RSV è la terza causa più frequente di malattia del tratto respiratorio negli adulti, insieme al virus influenzale e SARS-CoV-2. Il rischio di sviluppare complicanze severe aumenta negli over 60 anni o nelle persone affette da comorbidità come malattie polmonari, cardiache, diabete e condizioni di immunodeficienza.      

Ogni anno, in Italia, si stima che l’RSV provochi circa 290.000 casi di infezione respiratoria acuta negli over 60, almeno 26.000 casi di ospedalizzazione e 1.800 decessi in ospedale. Tuttavia, i dati rischiano di essere sottostimati, a causa di segni e sintomi simili a quelli dell’influenza che portano a una diagnosi non corretta oppure a non riconoscere tempestivamente un’infezione da RSV.

Il virus sinciziale respiratorio, inoltre, rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione per neonati e bambini sotto i 12 mesi, ai quali può causare infezione acuta delle basse vie respiratorie e lo sviluppo di bronchiolite o polmonite. Un virus che, solo in Italia, causa ogni anno 21mila ricoveri e 3500 decessi, e che mette a dura prova diversi ospedali pediatrici. L’infezione da RSV è relativamente frequente in ogni fascia di età, ma mentre negli adulti sani si risolve spesso con un semplice raffreddore, può rivelarsi particolarmente pericolosa per i bambini, specialmente durante il primo anno di vita: ogni anno questo virus causa globalmente oltre 118mila decessi in età pediatrica.

Sono già disponibili nuovi approcci preventivi contro l’RSV in grado di salvare milioni di persone che contrarranno in futuro il virus.

È da queste premesse che nasce l’iniziativa “Non è come sembra”, promossa dall’Associazione Nazionale Pazienti Respiriamo Insieme-APS, in collaborazione con Edra Spa, con il patrocinio di SIAIIC, SIAIP, SIGO, SIP/IRS, SIMG, SIMIT, SIMRI e il contributo non condizionante di GSK, Moderna e Pfizer, presentata nei giorni scorsi a Roma alla presenza di alcuni tra i più importanti esperti di salute respiratoria.

L’Associazione Nazionale Pazienti Respiriamo Insieme-APS dal 2014 è impegnata incessantemente ed attivamente nel promuovere e tutelare la salute di tutte le persone, adulti e minori, affette da patologie respiratorie, immunologiche, allergiche e rare del polmone, con l’obiettivo di garantire a tutti l’accesso al giusto percorso di cura riducendo il peso della malattia per i pazienti e i familiari attraverso il sostegno, l’advocacy, l’educazione e la ricerca.

Nel corso dell’incontro Francesco Vaia, Direttore Generale Prevenzione, Ministero della Salute, ha annunciato: “Sto per firmare oggi la circolare ministeriale per le Regioni, per sottolineare quali sono le azioni per prevenire il virus RSV, comprese quelle di immunizzazione. È fondamentale – ha poi aggiunto Vaia – che nella nostra vita, accanto ad una sana alimentazione e all’attività sportiva, entri anche il “calendario della salute”, che inizia dall’allattamento al seno e prosegue per tutta la vita, includendo anche gli screening e le vaccinazioni. La Prevenzione, a partire dagli stili di vita, è centrale e strategica per il Ministero della Salute”.

All’incontro erano presenti: Simona Barbaglia, Presidente associazione nazionale “Respiriamo Insieme”; Marco Alparone, Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Regione Lombardia, Francesco Vaia, Direttore Generale Prevenzione, Ministero della Salute, Gianna Camiciottoli, Pneumologa, Responsabile Comitato Tecnico Scientifico di “Respiriamo Insieme”, Francesco Giuseppe De Rosa, Professore Associato, Malattie Infettive, Università di Torino, Enrico Di Rosa, Vicepresidente SItI “Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva”, Tecla Mastronuzzi, Responsabile Macroarea Prevenzione SIMG “Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie”, Claudio Micheletto, Presidente AIPO “Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri”, Fabio Midulla, Delegato SIP “Società Italiana di Pediatria”; Past President Società Italiana di Malattie respiratorie infantili (SIMRI); Ordinario di Pediatria all’Università Sapienza di Roma, Emanuele Nicastri, Segretario SIMIT “Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali”, Vito Trojano, Presidente SIGO “Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia”.

“L’incontro nasce dall’esigenza di un confronto e di costruzione di una nuova alleanza tra il mondo istituzionale, tecnico e clinico – ha spiegato Simona Barbaglia, Presidente dell’Associazione nazionale “Respiriamo Insieme” – con l’obiettivo di accendere i riflettori su questa problematica e tracciare importanti linee di indirizzo che rispondano a domande importanti, a partire da come aumentare la protezione e la consapevolezza rispetto all’RSV e ai rischi per i pazienti fragili, dai bambini agli anziani, alle persone immunodepresse. Un recente studio retrospettivo del professor Pierachille Santus, condotto su 717 pazienti curati al pronto soccorso dell’Ospedale Universitario Sacco di Milano, nell’autunno-inverno 2022-2023, con sintomi simil-influenzali o insufficienza respiratoria acuta ha evidenziato come i pazienti con RSV avevano la più alta incidenza di insufficienza respiratoria acuta (62,7%) e di malattia grave (70,5%). Lo studio dimostra come l’infezione da RSV sia associata a mortalità e morbilità significative e questo è inaccettabile in un paese che può vantare un sistema di welfare sanitario come il nostro. Le istituzioni si devono rendere conto che ricerca e innovazione avanzano. La scienza ci sta mettendo a disposizione armi innovative contro l’RSV: queste armi vanno messe in campo per difendere i pazienti più fragili” 

Marco Alparone, Presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Regione Lombardia ha spiegato: “La Regione Lombardia pianifica la sua azione considerando l’importanza della prevenzione dell’RSV investendo e delineando misure di assistenza e accesso alla terapia. Grazie a un approccio multidisciplinare basato sull’ecosistema sanitario – ha detto -, sensibilizziamo e valorizziamo l’importanza delle campagne vaccinali e dei trattamenti preventivi, quali elementi necessari per la salute dei nostri bambini e pazienti, assicurando un futuro sostenibile al nostro sistema sanitario”

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Il professor Vito Trojano, presidente Nazionale SIGO, ha sottolineato nel suo intervento come “La prevenzione vaccinale RSV in gravidanza è una grande opportunità di risoluzione per le polmoniti e bronchioliti neonatali”.

Tecla Mastronuzzi, Responsabile Macroarea Prevenzione SIMG “Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie”, ha detto: “Come MMG posso dire che l’infezione da RSV ci passa quotidianamente tra le mani e non ce ne accorgiamo, l’RSV rappresenta una frequente causa di malattie respiratorie, specialmente nei neonati, nei bambini piccoli, ma anche negli anziani e nei pazienti immunocompromessi. Tuttavia ci manca la possibilità di diagnosticarlo, per lo meno nei nostri ambulatori, nelle case dei nostri pazienti e questo comporta una condizione di scarsa consapevolezza e sensibilità sulla reale diffusione della patologia di cui parliamo. In merito alla prevenzione della infezione da RSV la strategia vincente è la prevenzione vaccinale, ma occorre ancora agire sulla educazione della cittadinanza”.

“Il carico di malattia sulla popolazione adulta è sicuramente sottostimato rispetto a quella pediatrica per cui abbiamo dei dati consolidati – ha spiegato nel suo intervento Emanuele Nicastri, Segretario SIMIT “Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali” – Ma in realtà, forse anche grazie all’avanzamento tecnologico del Covid e alla possibilità di fare tamponi molecolari in maniera molto più allargata anche per patogeni respiratori di natura virale, abbiamo un’evidenza di un carico di malattia legato all’RSV importante sia negli over 60, sia nei pazienti con comorbidità. Parliamo in Europa di circa 3milioni di sindromi respiratorie acute attribuibili all’RSV, poco meno di mezzo milioni di ricoveri e circa 30mila decessi legati a questa patologia. Dallo scorso anno abbiamo a disposizione almeno due vaccini per la popolazione adulta e con comorbidità, ci auguriamo che questi possano essere utilizzati insieme alle altre vaccinazioni del paziente adulto, con o senza comorbidità”.

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