di U.P.
Il Governo sta studiando la delega sulle depenalizzazioni in scadenza il 17 gennaio. E’ in approvazione un decreto legislativo che riguarda diversi reati, tra i quali, il possesso di droghe leggere per chi coltiva la cannabis a scopi terapeutici, gli atti osceni in luogo pubblico e altri.
Ma quello che preoccupa non poco è la depenalizzazione del reato di guida senza patente, per il quale non ci sarà più il processo penale ma il pagamento di una sanzione tra i 5000 e i 30mila euro.
E’ giusta una soluzione del genere, quando probabilmente si sta arrivando a una legge sull’omicidio stradale? Molti dicono di no. E tra questi l’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) che è decisamente contraria. I motivi sono semplici: le persone che hanno i soldi pagheranno la sanzione senza battere ciglio e i delinquenti, criminali, nullatenenti se ne infischieranno perché non possiedono nulla da pignorare.
Ma c’è anche un fatto psicologico da non sottovalutare: la sola sanzione amministrativa è meno pesante che la sanzione penale la quale, come è noto, costringe a un percorso burocratico lungo con interventi di avvocati che vanno pagati. La ratio della legge è nota: sfoltire la massa di procedimenti pendenti nelle aule giudiziarie.
Ma se è vero che tali reati sono numerosi e non possono essere discussi in tempo con il rischio che cadano in prescrizione, sarebbe sufficiente potenziare gli uffici predisposti. Secondo questa teoria, allora, sarebbe fin troppo semplice espandere la penalizzazione anche ad altri reati, aumentando in tal modo i comportamenti illegali.
Ma chi è che guida senza patente? Non si tratta solo di quelli che non l’hanno mai ottenuta. Ma, molto più spesso, coloro ai quali è stata ritirata o revocata per gravi sanzioni come ad esempio guida in stato di ebbrezza, droga, pirateria, eccessiva velocità, ecc. fino all’omicidio stradale.
Nel frattempo, però sembra che ci sia un rinvio per quanto riguarda la depenalizzazione del reato di possesso di droghe leggere per chi le usa a scopo terapeutico, così come sulla depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina, al momento sospeso perché l’opinione pubblica non capirebbe, ma che probabilmente verrà fatto, così dice il Ministro Orlando, attraverso un “intervento complessivo che riguarderà rimpatri, tempi di riconoscimento dello status di rifugiato, ecc.”
Per la guida senza patente, invece, non pare vi siano al momento dei ripensamenti.