di Carlo Radollovich
La città di Milano, come altre metropoli europee che mirano ad inserirsi con molta ambizione nel sempre più esigente settore della moda, offre alla clientela più facoltosa le prestigiose vetrine di diverse boutique.
Non solo. Il capoluogo lombardo è pure sede di grandi magazzini in grado di soddisfare qualsiasi desiderio: dall’abbigliamento agli accessori più eleganti, dai profumi più in voga ai cosmetici più sofisticati, dalle apparecchiature elettroniche più moderne ad una vasta gamma di pratici casalinghi.
Tra i migliori e raffinati “negozi” spicca senz’altro “La Rinascente”, la quale occupa, come noto, un intero edifico di piazza Duomo.
La sua origine risale al 1865 quando Ferdinando Bocconi, futuro fondatore dell’Università Bocconi, apre a Milano, assieme al fratello Luigi, un esercizio per la vendita preconfezionata di giacche e vestiti in genere. La vendita di abiti preconfezionati, un’autentica novità, riscuote un buon successo, tanto che alcuni anni più tardi si apre un grande magazzino in piazza Duomo.
L’attività viene rilevata nel 1917 dall’imprenditore Senatore Borletti, il futuro politico dai molteplici incarichi parlamentari, il quale punta decisamente sulla qualità dei prodotti venduti, sforzandosi tuttavia di praticare prezzi contenuti.
Nello stesso anno, il grande magazzino Borletti è battezzato “La Rinascente” niente meno che da Gabriele D’Annunzio, il noto scrittore e cantore dell’Italia umbertina, dopo che l’azienda viene distrutta da un violento incendio. Non mancano gli artisti che si occupano dell’arredamento del grande magazzino (Gio Ponti si occupa della particolare linea da conferire ai mobili) mentre le “campagne di lancio” vengono affidate a quel Marcello Dudovich che rappresenta il creatore, assieme a Adolf Hohenstein e a Leonetto Cappiello, della moderna cartellonistica pubblicitaria.
Dopo la fine del primo conflitto mondiale, le vendite procedono a gonfie vele e si aprono i magazzini di Torino, Genova, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Palermo.
Nel 1929, malgrado la pesante crisi che coinvolge tutti a livello mondiale, i problemi non incidono sensibilmente su “La Rinascente”, tanto che all’inizio del 1931 si inaugura la nuova sede di Cagliari.
Si procede commercialmente bene sino agli anni del Boom: viene fondato tra l’altro il premio Compasso d’Oro (sono riconosciute le opere con il più valido design industriale). Tuttavia, quando la proprietà passa alla Fiat nel 1969, si riscontrano sintomi di crisi. Ma vengono superati, tanto che, nel 1977, vengono acquistati, in Italia, i magazzini della catena americana JC Penney.
Nel 2005, “La Rinascente” può contare su duemila dipendenti circa, realizzando un fatturato superiore ai 350 milioni di euro.
Ma nel 2011 una società tailandese, la Central Retail Corporation, rileva il 100% del capitale. E purtroppo, un “pezzo” rappresentativo d’Italia, molto caro ai milanesi in particolare, cade in mano straniera, anche se guidato dal comasco Vittorio Radice, proprio alla vigilia del 150° compleanno.