venerdì, Dicembre 20, 2024
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Anna Nicolosi, la sua fattiva determinazione politica

Donna di non comune intelligenza e capacità, (meglio conosciuta con il cognome del marito, Grasso), nasce in provincia di Palermo nel 1913 da una ricca famiglia di idee molto conservatrici. Laureatasi in lettere presso l’università del capoluogo siciliano, sente in cuor suo il bisogno di combattere gli ideali fascisti e fonda il FUAI (Fronte Unico Antifascista Italiano).

A metà degli anni Trenta, vengono arrestati 25 membri di questa associazione che si estende da Trieste ad Ancona, da Roma a Palermo. Tra queste persone, deportate a Ventotene, si distingue anche quel Franco Grasso che Anna sposerà nel 1939.

La loro casa è frequentata da illustri personaggi, tra cui Elio Vittorini (il noto scrittore e critico letterario) e Andrea Finocchiaro Aprile (uomo politico, leader del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia).

Terminata la guerra, Anna Nicolosi si impegna con tutte le sue forze a favore delle donne palermitane, prive di assistenza sanitaria e di qualsiasi sussidio, ove anche la mortalità infantile è altissima. Lei fa anche parte dell’associazione del ”Fronte del Lavoro” e non si stanca di ascoltare le numerose espressioni di dolore che provengono dai suoi concittadini.

La mobilitazione da lei promossa è attiva su diversi fronti: opera con la distribuzione di viveri, viene riproposta l’acqua alle fontanelle pubbliche, consegna i moduli per la richiesta della pensione e si prodiga pure in altre circostanze.

Successivamente, a fianco dell’UDI (Unione Donne Italiane), si batte per una migliore retribuzione salariale a favore della donna, concorre a presentare una proposta di legge per l’istituzione della scuola materna statale, lotta per ottenere servizi sociali aggiornati e si interessa pure di edilizia, soprattutto per quelle famiglie che abitano in case disagiate nei quartieri popolari.

Sono anche note le sue battaglie negli anni Settanta per la riforma del diritto di famiglia e per la depenalizzazione dell’aborto. Inoltre, è la prima donna che entra a far parte della vicepresidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Ancora ricca di idee agli inizi degli anni Ottanta e soprattutto desiderosa di mettersi al servizio dei più deboli, ci lascia purtroppo per sempre, a soli settantatré anni, nel giugno del 1986.

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