La bravissima interprete cinematografica, moglie di Federico Fellini, nasce in provincia di Bologna nel 1921. Risiederà a Roma per diversi anni, ospite di una zia che prevede per lei un futuro canoro di contralto.
Ma Giulietta non possiede grandi doti personali in questo campo e decide, dopo prime positive esperienze di recitazione presso le suore Orsoline, di calcare le scene del teatro universitario mentre frequenta la facoltà di Lettere.
Nel 1942 conosce Federico Fellini e i due, ospiti della brillante trasmissione radiofonica “Terziglio”, convolano a nozze l’anno successivo. Debutta nel cinema in “Senza pietà” di Alberto Lattuada per poi essere diretta dal marito in “Luci del varietà”, a fianco di Carla del Poggio.
Dopo il film “I vitelloni”, al quale non partecipa, eccola interpretare magistralmente il ruolo di Gelsomina ne “La strada”, una grande rappresentazione in cui spicca il burbero e rude Anthony Quinn. Qui la critica osserva benevolmente lo spessore del clown e l’inconsistenza del saltimbanco.
Il successo di pubblico è straordinario, a livello mondiale. Si aggiudica il Leone d’argento al festival di Venezia e otterrà un premio speciale a New York. Si narra che lei, in occasione del viaggio negli Stati Uniti, abbia chiesto un autografo a Clark Gable, ma l’attore risponderà con prontezza: “Sono io che devo chiederlo a te”.
Dopo le recitazione ne “Le notti di Cabiria”, con la regia del marito, e “Giulietta degli spiriti”, Fellini le dedica “Otto e mezzo” proclamando che questa pellicola, malgrado non venga interpretata dalla Masina, è nata “per Giulietta e su Giulietta”.
Davvero curiosa e bizzarra la sua presenza in “Ginger e Fred” in coppia con Marcello Mastroianni, ove si racconta la storia di due attempati ballerini di tip-tap. Va riconosciuto che Giulietta Masina, in ogni occasione, appare sempre a fianco del marito. E’ con lui a Venezia per ritirare il Leone d’oro alla carriera e anche a Hollywood alla consegna dell’ultimo Oscar (1993).
Qui Federico esprime tutta la sua tenerezza nei confronti della moglie, rimproverandola con affetto: “Ti raccomando, non piangere”. Agli Oscar lei tiene moltissimo e le relative statuette vengono collocate in camera da letto. Confiderà ad un cronista: ” Ogni sera mi augurano la buona notte”.
Va riconosciuto che l’attrice sente di avere con il suo pubblico un legame molto stretto. Questo tipo di legame, spesso cordialissimo, viene evidenziato durante la trasmissione radiofonica “Lettere a Giulietta Masina” e pure trapela nella speciale rubrica che il quotidiano La Stampa le offre.
Nel corso dell’intera sua vita, Giulietta Masina mette in luce tutto il suo carattere decisamente ottimista, sempre ben saldo e al tempo stesso tenace. Si spegne nel marzo del 1944 a seguito di un crudele tumore ai polmoni, pochi mesi dopo la morte del marito. Entrambi sono sepolti nel cimitero di Rimini.