venerdì, Novembre 22, 2024
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Un matrimonio combinato nell’anno 1759

I matrimoni combinati avvenivano spesso in passato, anche nel XVIII secolo. In effetti, certi genitori di estrazione nobile e con la finalità di acquisire maggiore importanza a livello sociale, decidevano che la tal figlia avrebbe dovuto sposare un personaggio di particolare spicco.

Era il caso della bellissima Maria Marina d’Este, abitante nel lussuoso palazzo milanese Stoppani, promessa sposa al facoltoso principe romano Lorenzo Colonna. Ma alla ragazza, di questo principe, non importava proprio nulla perché innamoratissima, ricambiata, di un certo Antonio Gherardenghi, l’aitante ufficiale che aveva conosciuto in occasione di un ricevimento.

Nel corso di un contatto con l’innamorata, i due misero a punto un piano per poter fuggire assieme. Un certo servitore, di nome Pietro, era stato incaricato dall’ufficiale unitamente a tre falsi contadini, i quali, con la scusa di mettere in vendita salumi scelti e altre prelibatezze, dovevano presentarsi davanti all’abitazione di Maria Marina.

Avrebbero dovuto far scendere in strada la ragazza, caricarla sul carro dopo un breve colloquio e condurla all’appuntamento prefissato con Antonio. Ma mentre questo “prelievo” stava per concretizzarsi, il servitore Pietro, sapendo che la fanciulla era stata promessa al principe Colonna, fu colto da numerosi scrupoli, tanto da recarsi a confessare il tutto presso il Capitano di Giustizia.

Scattò subito l’operazione per interdire questa manovra. Alcuni sbirri riuscirono a rintracciare i falsi contadini che vennero arrestati dopo aver ammesso la loro colpa. Maria Marina, quando dalla finestra li vide allontanarsi in compagnia dei militi, non sapeva più a quale santo votarsi.

E il giorno seguente fu arrestato anche Antonio che venne prontamente imprigionato con una precisa accusa: “Torbida tresca nei riguardi di una nobile fanciulla già promessa sposa”.

Antonio cercò di far pervenire un biglietto alla ragazza, ma questo, sfortunatamente, fini’ tra le mani dell’istruttore incaricato del processo nel frattempo avviato con molta celerità. Dunque, un’ulteriore accusa contro di lui.

E la povera fanciulla ? I genitori, messi al corrente, le imposero senza tentennamenti la via del chiostro, ma mentre stava per essere rinchiusa, ecco che la sentenza del processo, emessa a tempo di record, scagionava completamente Maria Marina perché “subdolamente ingannata”.
Il principe Colonna, non volendo perdersi la bellissima fanciulla (giudicata tale dopo aver visto un suo ritratto), firmò con urgenza il patto nuziale, liberandola sotto ogni profilo dal vincolo claustrale.

Lei partiva per Roma, ma nel cuore della giovane continuava a pulsare il ricordo del suo adorato Antonio.

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