di Paola Montorfano
Pare incredibile scoprire dal racconto di mia nonna che, negli anni ‘40, per la precisione nel biennio ’41 – ’42, in Italia era vietato alle donne indossare i pantaloni.
Io che sono nata a metà degli anni ’60 e quindi sono stata adolescente negli anni in cui tutto era permesso, faccio fatica a credere sia realmente accaduto.
Questo indumento era malvisto – addirittura bandito in alcuni luoghi – pena la contravvenzione e la denuncia all’Autorità Giudiziaria. Era vietato andare in chiesa, negli uffici pubblici e a scuola con i pantaloni.
“Trovata demenziale di donne perverse”, per citare una fonte dell’epoca.
Erano giustificati solo per sciare, fare alpinismo e andare in bici, ma appena si smetteva l’attività sportiva, si doveva immediatamente indossare la gonna e non fermarsi, magari per chiacchierare in strada, indossando ancora i pantaloni.
Se ti trovavano giù dalla bici, ti veniva confiscata. Un po’ come oggi se vai in motorino senza casco ti sequestrano il mezzo.
La cosa che mi sorprende, leggendo le cronache di quegli anni, é il disgusto da parte dei cittadini per le donne in pantaloni. Non fastidio, ma vero e proprio disgusto.
Solo alcune donne in Italia, anticonformiste e ribelli, osarono superare questo divieto come Edda Mussolini in Ciano e Amalia Liana Negretti marchesa Cambiasi, in arte Laila, la più amata scrittrice di romanzi rosa. Loro oltre ad indossare i pantaloni, si tagliarono i capelli corti, fumarono e indossarono addirittura il bikini!
I pantaloni di massa arriveranno però, sull’onda degli Stati Uniti, solo negli anni ‘ 60 e da lì di strada ne hanno fatta parecchio, trasformati in tutti i modi e i colori.
Pensate che a Parigi é ancora in vigore una legge napoleonica che vieta l’uso dei pantaloni, di cui nessuno si cura. Negli anni, e ne sono passati parecchi, ci sono stati tentativi per abolire questa legge, ma non se ne é mai fatto nulla e quindi sarebbe ancora utilizzabile.
Dice che se vuoi vestirti da uomo, ti devi presentare alla stazione di polizia a farti rilasciare l’autorizzazione: me le vedo le file di donne che chiedono il permesso alle poliziotte, che invece sono obbligate da un’altra legge a portarli.
Vero é che anche da noi, ogni tanto qualche Sindaco, legifera qualche strano divieto.
A Positano, nel 2012, era vietato indossare gli zoccoli, il perché non l’ho scoperto. A Lerici, dal 2019, è vietato girare in costume per il litorale e alle Cinque Terre non si possono indossare le infradito, per evitare incidenti, sui sentieri del Parco Nazionale.
Ne conoscete altri stravaganti? Mi piacerebbe saperlo, così da raccontarlo sulle pagine de Il Mirino. Scrivete a redazione@ilmirino.it