di Carlo Radollovich
Tra gli elementi architettonici più noti, menzioniamo spesso le colonne, generalmente marmoree, di sezione quasi sempre circolare (se configurate con sezioni differenti vengono generalmente denominate “pilastri”), formate da una base, da un fusto sul quale possono essere raffigurati inserimenti vari e dal capitello, sul quale è possibile ammirare disegni scultorei di ogni tipo. Giusto per citarne alcune, ricordiamo le colonne corinzie, le ioniche, le doriche. Ma in questa sede desideriamo specificatamente citare quelle che ammiriamo nella nostra città, non tanto per il loro valore artistico quanto per la loro importanza storica. Ne ricordiamo quattro.
COLONNA DEL LEONE
E’ situata davanti alla chiesa di San Babila (vedi foto). Fatta erigere nella sua forma originale dal giureconsulto Catelliano Cotta (1484 – 1553) per “celebrare” la sottrazione di un leone in ferro a danno degli odiati nemici Veneziani, la colonna venne successivamente fatta rimodellare dal conte Carlo Serbelloni nel 1628 grazie all’apprezzato progetto presentato dallo scultore Giuseppe Robecco. Rappresentava, con il leone, l’insegna del quartiere di Porta Orientale (un tempo denominato “sestriere”). Da ciò deriva per l’appunto il nome “Colonna del Leone”.
COLONNA DEL VERZIERE
La si può ammirare in largo Augusto e il suo nome proviene dal mercato ortofrutticolo che si svolgeva in loco, denominato Verziere. Voluta dall’arcivescovo Carlo Borromeo nel 1580 come colonna votiva, il monumento tardò a prendere corpo a seguito di diverse controversie sorte con le autorità (forse si rilevarono imperfezioni nel fusto ?) e resta comunque la constatazione che l’innalzamento della colonna avvenne soltanto nel luglio del 1611 dopo aver ricevuto il beneplacito da parte del governatore spagnolo Juan Fernandez de Velasco. Nel 1673 l’opera poté dirsi finalmente compiuta con la collocazione sul capitello della statua del Redentore.
COLONNA DEL DIAVOLO
Abbiamo già avuto occasione di citarla sulla nostra rivista. Si erge nella piazza dedicata a Sant’Ambrogio e risale con tutta probabilità tra la fine del secondo secolo d.C. e l’inizio del terzo. Alla base della colonna si trovano due fori circolari e la leggenda racconta che il nostro patrono, stanco delle continue insidie tese dal demonio, un giorno si decise a sferrargli un alcione di tale potenza da mandarlo a sbattere con le corna dritto dentro la pietra.
COLONNA DI SANT’EUFEMIA
Si erge davanti al tempio di San Paolo Converso ed è situata tra corso Italia e piazza Sant’Eufemia. Rappresenta una croce stazionale voluta dall’arcivescovo Carlo Borromeo. Originariamente si trovava in piazza Bertarelli, ma fu trasferita qui nel 1955 per pressanti esigenze di traffico. Alla sommità della colonna è stata posta una statua dedicata a Sant’Elena, opera dello scultore Giovanni Lasagna.