martedì, Dicembre 24, 2024
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SANTA MARIA ALLA PORTA E I RESTI DI UNA CAPPELLA

di Carlo Radollovich

Eretta nel 1652 sotto la dominazione spagnola, grazie all’impegnativo progetto dell’architetto Francesco Maria Richini (autore di diverse chiese ed edifici in molte zone della provincia di Milano) la chiesa dedicata a Santa Maria alla Porta è ubicata nella via omonima, in pieno centro cittadino.

Il suffisso “alla Porta” intende rifarsi all’antica Porta Vercellina, esistente quando consentiva l’uscita dalla città tra le mura che erano state costruite da Augusto ai tempi di Roma.

La bella facciata, tipicamente barocca, dà risalto ad un piacevole altorilievo (che raffigura l’assunzione di Maria), opera di Carlo Simonetta, il quale ritoccò con apprezzato gusto artistico i cherubini della cantoria e non fece mancare il proprio lavoro ad una delle cappelle, dedicata alla Vergine.

La navata non ha grandi dimensioni e lascia osservare complessivamente quattro cappelle laterali. In sagrestia è presente un’opera del Procaccini, solo saltuariamente visitabile.

Ricordiamo che nel dicembre 1651, mentre il tempio stava prendendo corpo, fu rinvenuto un affresco riproducente Maria con in grembo il Bambino, poi denominato “Madonna del grembiule”.

I resti della cappella relativa sono osservabili sul fianco destro della chiesa di Santa Maria alla Porta, seminascosti in un cortiletto. Tale cappella venne costruita con la finalità di utilizzarla come battistero. Purtroppo, a seguito di un bombardamento nel corso della Seconda guerra mondiale, essa riportò notevoli danni. Infatti, sulle colonne in pietra, sono visibili ancora oggi diverse fessurazioni provocate dalle bombe. Anche l’altorilievo del Simonetta, di cui accennavamo più sopra, è rimasto mutilato in alcune parti sporgenti.

Ma il danno maggiore che dobbiamo registrare fu quando venne deciso di demolire la cappella. I pochi resti che rimangono, (parti di nicchie e di colonne) sono testimoni della sua esistenza. La vecchia struttura è possibile riconoscerla in un’incisione settecentesca di Marc’Antonio Dal Re (1697 – 1766). Questo abile incisore, di adozione milanese, corredò molti palazzi nobiliari con sue apprezzate opere.

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