venerdì, Maggio 3, 2024
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Posa delle Pietre di Inciampo antistante lo stabile di via Casella 41

Il 7 marzo scorso, antistante il condominio di via Casella 41, sono state poste le Pietre di Inciampo, dedicate a Lea Behar e Sara Dana.

Lea Rebecca Behar e le figlie Astrea e Sara

Cosa sono le pietre d’inciampo e perché vengono poste antistanti alcuni edifici? Le pietre d’inciampo sono piccoli blocchi di pietra ricoperti da una piastra di ottone con l’incisione del nome a chi è dedicato. L’idea di tale pietre d’inciampo è stata dell’artista tedesco Gunter Demnig che nel 1992 creò dei piccoli blocchi tipo i “sampietrini” di Roma, blocchi ideati per ricordare le vittime della persecuzione del nazismo. Così dal 1992 le pietre d’inciampo sono state poste nel ricordo delle vittime della persecuzione proprio antistanti gli edifici dove tali vittime vivevano o che fu la loro ultima residenza o abitazione delle stesse a cui tale pietre erano dedicate, fenomeno che poi si è diffuso in diversi  paesi Europei e in altre parti del mondo.

Circa la posa delle due pietre d’inciampo di via Casella, 41, dedicate Lea Rebecca Behar e a sua figlia Sara va riferito che tale via e edificio fu l’ultima loro sede abitativa.

Preparativi per la posa delle Pietre di Inciampo

Chi erano queste due persone che hanno vissute in via Casella al civico 41 nel territorio del già Comune di Musocco annesso al Comune di Milano durante l’avvento del regime fascista nel 1923 dove conosciamo la storia di quello che è stato allora il regime fascista, le sue conseguenze e le  persecuzioni in particolare.

Intervento della Ricercatrice A. Minerbi

Su Lea Behar si sa che era figlia di Abramo Behar e di Sara Gallico, era nata in Turchia a Istanbul il 14 aprile 1900 ed era coniugata con Giuseppe Dana anche lui nato a Istanbul. Entrambi si erano trasferiti negli anni ’20 in Italia dove successivamente acquisiscono anche la cittadinanza italiana svolgendo attività di commercio al minuto. Purtroppo Lea Behar rimase vedova e con due figlie a carico, Sara ed Astrea più piccola, così da sola dovette provvedere alla famiglia. Lea Behar, a seguito dell’emanazione delle leggi raziali del 1938, fu arrestata in sinagoga dove si era recata per chiedere un sussidio a causa della sua vedovanza. La figlia Sara era nata e vissuta a Milano, era una ragazza di sedici anni. Il 19 ottobre 1943 fu ricoverata all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e dopo molto tempo, non avendo più notizie della madre, le mandò una cartolina e così fu rintracciata dal regime ed entrambe furono arrestate e mandate al campo di sterminio di Auschwitz dove lì morirono, queste in breve sono alcune notizie circa Lea Behar e Sara Dana. Tale situazione e vicenda dimostra come gli ebrei e tutti i vari perseguitati venissero rintracciati e braccati in ogni momento e ovunque.

Intervento degli alunni che hanno svolto la ricerca

Il Comitato per le Pietre d’Inciampo di Milano per l’anno 2024 ha organizzato la posa di 26 pietre, di cui 13 dedicate a deportati politici e 13 dedicate a deportati razziali. Alcune delle Pietre di Inciampo sono state già poste nei vari luoghi e vie della città di cui il 25 gennaio scorso con l’ANPI provinciale sono state poste 14 pietre di inciampo nell’ambito della ricorrenza del Giorno della Memoria, mentre le altre pietre saranno poste durante l’ottantesimo anniversario degli scioperi di marzo 1944.

Intervento della Presidente Cons. Comun. E. Buscemi

Fra le pietre per i deportati ebrei particolarmente significative e importante tra queste c’è  la posa delle Pietre di Inciampo dedicate a Lea Behar e Sara Dana madre e figlia di via Casella.

Così nella mattinata del 7 marzo scorso c’è stata una suggestiva cerimonia svoltasi antistante il condominio di via Gian Battista Casella, via dedicata al musicista italiano.

Alla cerimonia della posa hanno partecipato la Presidente del Consiglio Comunale di Milano Elena Buscemi, la Presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi accompagnata dalla Consigliera municipale Giovanna Russo. Erano inoltre presenti alcune scolaresche del territorio circostante quali gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado di via Gallarate dell’Istituto Comprensivo Alda Merini accompagnati dal Dirigente Scolastico Angelo Lucio Rossi e dalla vicepreside Rossella Viaconzi nonché alcune scolaresche della Scuola Secondaria di I grado Puecher di via Castellino da Castello dell’Istituto Comprensivo Rinnovata Pizzigoni accompagnati dalla Vicepreside Adriana Cometti e dall’insegnante di musica Armani Gilli.

Intervento della Presid, Municipio 8 G. Pelucchi

La presidente dell’Anpi di via Bodoni 3, dottoressa Rossella Montagnani, il vicepresidente Nello Vescovi e il Presidente onorario Franco Strangio e alcuni rappresentati di Nonni amici dell’Auser di Prealpi.

La cerimonia è stata introdotta dalla  Ricercatrice Alessandra Minerbi che ha presentato il percorso di ricerca che ha portato alla posa delle pietre antistante lo stabile di via Casella 41, un percorso svoltosi l’anno scolastico 2022/2023 dagli alunni delle classi 3E e 3F della Scuola Secondaria di Primo Grado di via Sapri condotto dalle insegnanti F. La Forgia, A. Salvadore, C. Orsenigo e N. Santoro, ricerca storica che ha incuriosito gli alunni in quanto riguardava in particolare la tragica fine di una ragazza che aveva vissuto nel territorio poco distante dalla loro scuola. Di cui erano presenti alcuni alunni del progetto cui sono intervenute Giulia e Ginevra.

Intervento di M. Salinas, familiare di Lea e Sara

Sono seguiti gli interventi Istituzionali della Presidente del Consiglio Comunale di Milano Elena Buscemi e della Presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi. Molto interessante è stato l’intervento della professoressa Margherita Salinas, cugina di Sara Dana, che come ovvio non l’ha conosciuta personalmente ma che ha conosciuta invece Astrea più giovane di Sara, unica superstite della famiglia.

La cerimonia della posa delle due pietre d’inciampo dedicate a Lea Behar e Sara Dana di via Casella 41 si è conclusa al Canto di Bella Ciao e Fratelli d’Italia cantato dagli alunni della Scuola Secondaria di I grado Giancarlo Puecher.

Il canto degli alunni della S. M. Puecher

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