Quando parliamo di “sorriso” intendiamo l’insieme di apparato dentale, faccette, sbiancamento dei denti, masticazione e labbra.
Quando una paziente sente la necessità di intervenire sulle proprie labbra, ci sono elementi da osservare, quali:
-l’età: bisogna quindi indagare se è una paziente giovane e vuole intervenire perché ha delle labbra sottili o se è una paziente più avanti con l’età e vuole effettuare un altro tipo di intervento;
-la struttura quindi la serratura della mascella, il tipo di labbra, le rughe tipo codice a barra, i solchi naso-genieni.
“Poi si indaga sul tipo di intervento che si vuole intraprendere – puntualizza il dottor Andrea Alessandrini, docente della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Fatebenefratelli, Roma – quale risultato si vuole ottenere così da consentire ai medici di intervenire nel giusto modo e con i giusti prodotti. Esistono terapie di vario tipo, è possibile utilizzare sia gli aghi che le cannule. L’ago viene utilizzato soprattutto per una ridefinizione dei contorni delle labbra e per riempire le rugosità che solcano il vermiglio; oppure l’ago può essere utilizzato con una tecnica verticale se si desidera effettuare una forte eversione delle labbra, cioè girarle verso il naso accorciando la distanza naso-labbra. È chiaro che l’ago può avere degli effetti collaterali, essendo tagliente. La cannula, invece, viene utilizzata quando si riempie la parte interna della mucosa o la mucosa ipotrofica per ottenere un effetto volumetrico. Lo studio delle labbra è importantissimo, perché esiste una grande varietà di morfologia delle labbra”.
“In virtù della forma iniziale delle labbra e della forma del viso – continua il dottor Alessandrini – verrà stilato un programma terapeutico preciso e mappare con esattezza i punti in cui introdurre il prodotto utilizzato e in quali quantità, facendo molta attenzione a non cadere mai negli eccessi della volgarità. I trattamenti delle labbra vengono richiesti dai 18 anni agli 80 anni. Se le più giovani richiedono un intervento puramente estetico, quindi si interviene sulla sottigliezza delle labbra o sulla forma, le pazienti più avanti con l’età hanno altre esigenze di correzione non solo nel volume, ma anche per i cosiddetti codice a barra delle labbra e per tutta la zona peribuccale intesa come unità estetica completa”.
Quando parliamo di “sorriso” intendiamo: apparato dentale, faccette, sbiancamento dei denti, masticazione e le labbra. Poi quando si sorride è chiaro che la linea delle labbra è una linea che deve essere parallela ai denti, non deve procurare un sorriso ‘gengivale’ o ‘cavallino’ che dir si voglia. È ovvio che per sorriso si intende tutta l’unità estetica. Il trattamento ha una durata di 8 mesi o 1 anno e, se si parla solo delle labbra, il trattamento è alla portata di tutti e varia a seconda della quantità di prodotto utilizzato.
“Sulle labbra si è visto veramente troppo – commenta Emanuele Bartoletti, presidente SIME (Società Italiana di Medicina Estetica) – Esistono dei canoni estetici di rapporto tra labbra superiore o inferiore, tra larghezza della bocca e resto del volto, di proiezioni delle labbra, che troppo spesso non vengono rispettati. Trattamenti eccessivi, vermiglioni tanto grandi da sembrare sotto l’effetto di una reazione allergica permanente. Risultati del tutto innaturali che spesso stravolgono l’aspetto della persona. E questo succede quando le pazienti chiedono e i medici eseguono. Non è Medicina Estetica. Ricordiamo che se un intervento è ben eseguito nessuno se ne deve accorgere. La sessione del recente Congresso SIME 2021 – conclude il presidente – ha riportato l’attenzione sulle caratteristiche anatomiche e di bellezza delle labbra, ricordando i canoni estetici stigmatizzati ai quali il medico estetico deve tendere, senza mai eccedere”.