di Carlo Radollovich
Un autentico “colpo” storico dietro la basilica di Sant’Ambrogio. In occasione di alcuni scavi per lavori stradali, resisi necessari per la posa di alcune tubature all’incrocio con via Necchi, sono riemersi i muri perimetrali di un monastero appartenuto ai frati francescani sin dal 1230 nonché la chiesa relativa, dedicata a San Francesco, ove si conservava tra l’altro un famoso dipinto di Leonardo, “La Vergine delle Rocce”, oggi custodito presso la National Gallery di Londra.
Tale complesso venne fatto abbattere, per decreto, dalla Repubblica Cisalpina nel 1798, quando furono soppressi numerosi ordini religiosi. Il tempio sorgeva ove oggi si trova la caserma Garibaldi costruita nel 1810 (ora ospitante gli uffici della Polizia di Stato) e alcuni esperti, dopo aver effettuato indagini sulle carte del Catasto risalente a Maria Teresa d’Austria, confermerebbero la piena autenticità storica di quanto venuto alla luce.
È interessante notare che, durante gli scavi, sono stati rinvenuti una recinzione formata da mattoni e da pietre, un pozzo risalente al XVII secolo e un’artistica colonnina del Quattrocento.
Vale la pena di segnalare che il monastero e la chiesa di San Francesco occupavano un perimetro pari a 125 metri di lunghezza e 40 di larghezza e che qui, ancora prima, sorgeva un’antichissima basilica dedicata ai Santi Nabore e Felice, martirizzati nell’anno 340, basilica che venne eretta tra gli orti appartenuti ad un nobile senatore romano, Filippo Oldano. Tale senatore, convertito al cristianesimo dal vescovo Cajo, diede sepoltura a numerose persone trucidate per la fede.
Ritornando agli scavi di via Santa Valeria/via Necchi, è chiaro che il proseguimento delle ricerche da parte degli archeologi della Sovrintendenza potrà avvenire solo in un secondo tempo, perché le strade accennate, assai importanti per la circolazione, dovranno essere restituite al traffico cittadino verso fine agosto.