martedì, Aprile 30, 2024
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Trattamento dell’asma eosinofilico severo

Un nuovo studio condotto da un team multidisciplinare composto da immunologi e otorini dell’Ospedale Careggi di Firenze…

…ha investigato il ruolo degli eosinofili infiammatori nella severità clinica dell’asma grave eosinofilico rilevando che il trattamento con l’anticorpo monoclonale mepolizumab ripristina il bilanciamento fisiologico fra i sottofenotipi di eosinofili, riportando i livelli di eosinofili “buoni” e “cattivi” a quelli osservati nei soggetti sani e spiegando così come il farmaco possa consentire di controllare una patologia così severa ed impattante. Va ricordato che in Italia si stima che circa il 5% della popolazione (circa 3 milioni di persone) sia affetta da asma bronchiale e che il 10% dei soggetti asmatici presenti una forma di asma grave (circa 300.000 persone).

Lo studio pubblicato nella prestigiosa rivista Allergy del dicembre scorso, fornisce nuove evidenze circa un ambito di ricerca che aveva permesso già nel 2022 di pubblicare un articolo estremamente innovativo. Era stata infatti dimostrata la presenza di due tipologie di eosinofili con funzioni differenti, ossia omeostatica o infiammatoria. Nel recente articolo su Allergy, gli autori hanno confermato e approfondito questi risultati in una popolazione asmatica totale di 74 pazienti di cui circa l’85% presentava anche rinosinute cronica con poliposi nasale, dimostrando che la quantità di eosinofili infiammatori è collegata con la gravità della malattia e suggerendone un ruolo causale nelle patologie eosinofilo mediate. Infine, lo studio dimostra come mepolizumab sia in grado non solo di contrastare questi eosinofili infiammatori, ma possa anche ristabilire un equilibrio con gli eosinofili non infiammatori simile a quello di persone sane.

“Lo studio – dice la Dott.ssa Alessandra Vultaggio – Ricercatore del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica – Università degli Studi di Firenze – SOD Immunoallergologia – AOU Careggi – evidenzia quindi come la presenza di eosinofili infiammatori, in patologie marcatamente eosinofilo mediate, potrebbero rappresentare il biomarker di severità della malattia e di risposta clinica al trattamento con mepolizumab”.

Lo studio sottolinea anche un aspetto importante dell’asma grave, cioè di essere nella maggioranza dei casi accompagnata da altre patologie eosinofile importanti come la rinosinusite cronica con poliposi nasale e sapere questo può consentire una diagnosi più precoce della malattia, seguita da un trattamento più mirato. Sono diversi infatti i pazienti con una scarsa qualità di vita, impossibilitati a lavorare e a condurre una vita normale a causa di riacutizzazioni, sintomi o trattamenti con alti dosaggi di corticosteroidi con relativi effetti collaterali.

Per il Dott Andrea Matucci – Dirigente I° Livello SOD Immunoallergologia Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi – Firenze: “Siamo di fronte ad una patologia invalidante spesso aggravata da altre comorbidità come la rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP); binomio  questo che ancora oggi vede, purtroppo, l’uso frequente dei corticosteroidi orali, anche a elevati dosaggi, che non consentono di raggiungere un controllo adeguato a lungo termine dei sintomi invalidanti a differenza di quanto dimostrato con la terapia biologica come mepolizumab ad esempio”.

Entrambi gli esperti concordano quindi, come emerso dallo studio, che mepolizumab bloccando la funzione dell’IL5 è in grado non soltando di migliorare gli outcome clinici, ma anche di riequilibrare il rapporto tra eosinofili infiammatori e residenti riportandolo alla condizione osservata su soggetti sani.

Cosa sono gli eosinofili

Gli eosinofili sono dei globuli bianchi che possono essere  più elevati nel sangue quando c’è un’infiammazione in corso poiché concorrono alla  risposta immunitaria contro  allergeni ed infezioni parassitarie.  Alcuni fattori, tra cui ad esempio i farmaci corticosteroidi di cui spesso fanno uso i pazienti con asma eosinofilico severo, possono alterare o mascherare la quantità di eosinofili nel sangue. Per questo, è molto importante una corretta diagnosi per valutare la presenza di infiammazione eosinofila, così da stabilire il corretto percorso terapeutico.

Le malattie correlate agli eosinofili

Rinosinusite Cronica con Poliposi Nasale (CRSwNP):  la poliposi nasale colpisce pazienti in tutto il mondo con una prevalenza alquanto variabile, con stime recenti che indicano un valore tra il 2-4% nella popolazione generale italiana. La rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP) è una malattia infiammatoria cronica delle cavità nasali che porta alla crescita di tessuti molli noti come polipi nasali ed è generalmente caratterizzata da livelli elevati di eosinofili. I rigonfiamenti tendono a crescere in entrambe le narici (bilaterali), influenzando notevolmente la qualità di vita del paziente causando ostruzione, perdita dell’olfatto, dolore facciale, pressione facciale e secrezione nasale. Per quanto la rinosinusite cronica con poliposi nasale non rappresenti una patologia pericolosa per la vita, la complessa sintomatologia della patologia esita spesso in un peso significativo sulla qualità di vita dei pazienti.

Granulomatosi Eosinofilica con Poliangite (EGPA): conosciuta storicamente anche come sindrome di Churg-Strauss, è una malattia rara cronica causata dall’infiammazione eosinofila che colpisce le pareti dei vasi sanguigni di piccole e medie dimensioni (vasculite) e può condurre a danno d’organo. È difficile disporre di dati precisi sulla sua epidemiologia, in Italia, si stima una prevalenza di 12,13 casi/milione di abitanti. L’EGPA ha una progressione non prevedibile attraverso diverse fasi di malattia che possono essere caratterizzate dalla presenza contemporanea di più manifestazioni (asma e rinosinusite cronica con poliposi), da una spiccata eosinofilia, dalla presenza di vasculite e infine dalla comparsa di danni a carico dei diversi organi colpiti. Si tratta quindi di una patologia grave, multisistemica e potenzialmente con conseguenze gravi, visto che ogni organo potrebbe essere impattato irreversibilmente dall’infiammazione eosinofila. I sintomi più comuni includono stanchezza, dolori muscolari e articolari, perdita di peso, sintomi sinonasali e mancanza di respiro.

Sindrome ipereosinofila (HES): è una malattia rara e sottodiagnosticata, con una prevalenza di 15 casi per milione di abitanti. I pazienti con HES hanno una persistente e marcata presenza di eosinofili nel sangue. Quando questi si infiltrano nei tessuti, possono causare infiammazioni e danni agli organi che, nel tempo, possono risultare irreversibili e quindi in alcuni casi con esiti fatali , se i pazienti non vengono adeguatamente presi in carico. Questi danni legati all’infiammazione eosinofila sono impattanti ed eterogenei e possono variare da sintomi aspecifici come febbre e malessere, a problemi d’organo come quelli riscontrabili a livello respiratorio e polmonare, cardiaco, cutaneo, neurologico e che possono estendersi a numerosi altri distretti corporei con un tasso di mortalità, in caso di compromissione di organi vitaliche può arrivare fino  al 9%.

Poliposi e asma, il binomio pericoloso

La poliposi può accompagnarsi ad una serie di patologie, tra cui l’asma, che possono contribuire a peggiorare il quadro clinico e che vedono nell’aumentata eosinofilia un elemento patogenetico chiave, imponendo una particolare attenzione per gli specialisti delle basse ed alte vie respiratorie. 

Va sottolineato che la presenza di poliposi come comorbidità dell’asma e viceversa è in relazione al livello di gravità della patologia respiratoria: in caso di asma lieve la poliposi è presente in circa il 10-30% dei pazienti, in caso di asma grave si sale al 40-60%. I meccanismi patogenetici ed immunologici alla base di questa associazione hanno evidenziato come l’infiammazione eosinofila giochi un ruolo rilevante. In questo senso diventa fondamentale il ruolo di mepolizumab che nei diversi studi clinici per le singole indicazioni terapeutiche ha dimostrato grande coerenza e efficacia nel ridurre le riacutizzazioni asmatiche in pazienti comorbidi (con asma e poliposi nasale contemporaneamente presenti).

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