… che titolo bizzarro per un giallo! È questo il primo pensiero che viene alla mente quando si vede questo libro.
Questa espressione dialettale milanese ha un significato simile a “gira che ti rigira”, intendendo perdere tempo, girarci intorno. Ed è proprio “girandoci intorno” che il virile gommista Mario e l’idraulico Pino, aiutati da Eddy la buttafuori e Viliam il barista, risolveranno l’enigma di un’audiocassetta misteriosa e incomprensibile, recapitata in forma anonima. Fa da sfondo a questo romanzo una Milano anni ’80, il quartiere del Borgh di Ortolan (zona Sarpi) e un bar sui generis, dove i nostri stravaganti investigatori si concedono innumerevoli “biciclette”, aperitivo d’antan, mentre cercano di fare chiarezza sugli eventi e salvare una persona in pericolo.
La loro zona di azione, via Piero della Francesca, via Canonica, Paolo Sarpi e dintorni nell’Ottocento era tutta campagna. C’erano orti e cascine e si coltivava verdura e frutta: un vero e proprio borgo, il Borgh di scigulatt, ovvero dei coltivatori di cipolle poi rinominato, per estensione, Borgh di Ortolan. Pino e Marietto, ficcanaso di professione, sguazzavano dunque in quell’area una volta verde e ora costellata di bar, ristoranti e pelletterie cinesi.
Paola Varalli nasce in provincia di Varese, vive tra Milano e il lago di Como, di professione è architetto. Ha pubblicato tre gialli con Fratelli Frilli Editori, una raccolta di racconti, e ha partecipato a numerose antologie a tema (con Todaro Editore Quattro volte Natale nel 2020 e Odio l’estate nel 2021 con gli stessi protagonisti di Tira mòlla e messèda). È divoratrice compulsiva di cioccolato ma anche di gialli e noir, basta però che non siano troppo splatter. Ama camminare nel bosco e adora la campagna. Non riesce a stare senza scrivere troppo a lungo.
Collana: Impronte – 200 pagine – 16,00 Euro.
In uscita a fine maggio, in contemporanea cartaceo e ebook.