lunedì, Dicembre 23, 2024
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Una strage semplice

di Antonio Barbalinardo

Lunedì 19 giugno scorso, presso la Casa della Memoria di via Confalonieri, 14, è stato presentato l’ultimo libro del professor Nando dalla Chiesa “Una strage semplice” un libro molto interessante che tratta quello che fu la tragica fine di due grandi magistrati quali sono stati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due magistrati di Palermo che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia, e tale impegno li ha portati alla morte in due distinti e separati attentati, entrambi uniti ad un unico filo conduttore così come riferisce l’autore del libro il professor Nando dalla Chiesa “una sola e semplice strage in due tempi”.

La prima strage si è svolta nei pressi di Capaci, vicino a Palermo il 23 maggio 1992, l’altra all’interno della città di Palermo il 19 luglio successivo.

Sono trascorsi 25 anni da quelle efferate stragi, la prima ricordata circa un mese fa da tutti i media, strage che si svolse lungo l’autostrada che collega Palermo con Trapani, dove fu impiegata un’enorme quantità di tritolo che fu fatto esplodere a distanza provocando la morte del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Soltanto due mesi dopo in via D’Amelio seguì l’altra strage, nei pressi dell’abitazione della madre del giudice Paolo Borsellino, dove lui si stava recando e un’autobomba fu fatta esplodere che causò la morte di Paolo Borsellino, degli agenti della scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi, la prima donna poliziotta a morire quale vittima di mafia.

Intervento di Antonio Iosa
Intervento di Antonio Iosa

Il moderatore della presentazione del libro è stato Lele Liguori, giornalista di Radio Popolare, dopo l’introduzione ha ceduto la parola ad Antonio Iosa presidente della Fondazione Carlo Perini che ha presentato il professor Nando dalla Chiesa, amico e collaboratore storico della Fondazione Perini.

È seguito l’intervento del professor Nando dalla Chiesa, dove ha riferito che il libro l’ha scritto perché era stanco di leggere e vedere presentazioni di libri scritti e commentati da persone che di quel periodo degli anni ’80 e ’90,  della mafia in Sicilia e in Italia non ne avevano le competenze e nemmeno avevano fatto parte di quel particolare momento, mentre lui allora l’ha vissuto da vicino e in prima persona.

Il professor Nando dalla Chiesa nel suo libro “Una strage semplice” ha voluto mettere in risalto che le stragi di Capaci e di via D’Amelio, sono riconducibili a una sola e unica strage, anche se sono succedute in due momenti diversi ma che hanno avuto lo stesso movente politico e mafioso, in una tesi finora inesplorata, di una storia che mette i brividi, dove si ricostruisce il contesto “evidente” in cui maturarono le due stragi, quella di Capaci e quella de “la sua continuazione” di via D’Amelio. L’autore Nando dalla Chiesa, nella sua riflessione ha riferito che il Giudice Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano un tutt’uno, quasi come gemelli, ovvero gemelli nella formazione locale, quali siciliani, nella lealtà e nel coraggio, e come gemelli sono stati condannati per il loro impegno alla stessa tragica sorte della morte di strage da tritolo, segno tipico delle stragi di stampo mafioso.

Gli oratori G. Turone, L. Liguori e N. Dalla Chiesa
Gli oratori G. Turone, L. Liguori e N. Dalla Chiesa

Alla presentazione del libro con l’autore ha partecipato Giuliano Turone, giudice emerito della Suprema Corte di Cassazione che ha collaborato con Giovanni Falcone, conosciuto negli anni ‘80 con il caso Sindona.

Durante la presentazione del libro con degli stacchi al dibattito, gli attori Sergio Leone e Claudio Moneta del Piccolo Teatro di Milano, con enfasi e passione hanno letto alcuni passi tratti dal libro “Una strage semplice”.

Gli attori S. Leone e C Moneta leggono alcuni passi del libro
Gli attori S. Leone e C Moneta leggono alcuni passi del libro

Molte sono state le riflessioni che sono emerse, non si possono riferire tutte, però è opportuna riportare che dopo la morte dei giudici Falcone e Borsellino, entrambi consapevoli del loro tempo e impegno, considerati importanti da tanti, ma anche da molti furono ostacolati, così dopo le stragi che li colpirono “Questi, smisero sì di camminare fisicamente ma non smisero con il loro sacrificio ad insegnare a tutti quei magistrati che dopo hanno seguito il loro esempio e impegno e questo è stato il patrimonio che loro hanno lasciato”.

Nando dalla Chiesa a conclusione del suo intervento ha inoltre detto: “Il patrimonio di competenze dell’insegnamento di Falcone e Borsellino continua ancora oggi poiché molti dei magistrati che conducono indagini a carattere mafioso  vengono dalla scuola siciliana di Palermo, che fu di Falcone e Borsellino”.

Il pubblico partecipante
Il pubblico partecipante

L’evento è stato organizzato da Melampo Editore, dalla Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, da Libera Milano, da Stampo Antimafioso, da WikiMafia-Libera Enciclopedia sulle Mafie e da Unilibera Milano in collaborazione con la Fondazione Carlo Perini e la Casa della Memoria.

Alla fine della presentazione, è stato offerto un aperitivo con i prodotti di “Libera Terra”.

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