venerdì, Dicembre 6, 2024
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LA STORIA DEL VELODROMO VIGORELLI

di Carlo Radollovich

Progenitore del velodromo Maspes-Vigorelli (esatta denominazione attuale) fu il Campo Sportivo Milanese di via Arona, inaugurato il 31 maggio 1914, dotato di due tribune in corrispondenza dei due rettilinei della pista, mentre per gli spettatori presenti sopra le curve erano state costruite gradinate in cemento.

Al centro del campo era ben tenuto un rettangolo di gioco (rivestito di erba accuratamente rasata) dedicato al calcio. E in occasione dell’inaugurazione dell’impianto sportivo (che i vecchi milanesi avevano battezzato “Velodromo Sempione”) venne disputata una partita tra il Milan e la formazione tedesca del Phoenix di Karlsruhe, terminata 3-3, con buona pace dei tifosi milanisti e di un piccolo gruppo di aficionados teutonici.

Alcuni anni più tardi (1° febbraio 1920), il mondo del calcio abbandonò via Arona per trasferirsi sul campo, ritenuto modernissimo, di via Lombardia. Ne risultò che il Velodromo Sempione poté ospitare soltanto gare ciclistiche. Purtroppo, in quegli anni, suscitava un vero, straripante interesse il ciclismo su strada e si correva ad applaudire i vari Gerbi, Galetti, Pavesi, tradendo sotto un certo aspetto le gare in pista.

E infatti, non provvedendo ai necessari ritocchi della pista e della struttura, il vecchio “Sempione” appariva sempre meno frequentato, tanto che venne demolito nel 1928.Da quella data, per ben sette anni, Milano non fu in grado di ospitare gare ciclistiche in pista. Ma, nel 1934, l’industriale Giuseppe Vigorelli e l’editore nonché dirigente sportivo Alberto Bonacossa lottarono su ogni fronte amministrativo affinché la nostra città potesse finalmente disporre di un impianto moderno, dedicato al ciclismo.

E il 28 ottobre 1935 tale impianto venne inaugurato, intitolandolo a Giuseppe Vigorelli. Tre giorni dopo, alle ore 15,20 il corridore Giuseppe Olmo conquistava il record dell’ora coprendo 45 km, 90 metri e 40 centimetri. Tale record, il 7 novembre 1942, passò ad un grande campione, Fausto Coppi, con la distanza di km 45,798.

Durante la guerra, il Vigorelli fu purtroppo assai danneggiato da bombe incendiarie, ma nel 1946 venne compiuto un autentico miracolo: la pista era di nuovo in piedi con i suoi 3200 metri cubi di cemento, 120 tonnellate di ferro e migliaia di pregiati tasselli di legno.La “pista magica”, come venne battezzata, ospitò nel 1951, 1955 e 1962 i campionati mondiali di ciclismo, con la consacrazione del re dello sprint, Antonio Maspes.

Nel giugno del 1965 si realizzò qui un grande spettacolo con la presenza dei Beatles.

Nel 1975 il velodromo venne chiuso per restauri e riaprì soltanto nel 1984. Purtroppo, l’abbondante nevicata del 1985 fece crollare una tettoia che danneggiò gravemente il parquet della pista con un prolungato stop ciclistico.

Nel 1991 venne rifatta la tettoia e realizzato un moderno impianto d’illuminazione, ma la riapertura avvenne soltanto nel 1997 per una gara di sci di fondo sul prato centrale. L’anno seguente il Vigorelli ospitò una competizione di ciclismo, ma l’evento rimase isolato tanto che l’attività ciclistica si chiuse definitivamente l’11 settembre 2001, lasciando spazio al football americano sul prato della struttura.Nel giugno 2013 iniziarono le opere di rifacimento del manto sintetico, per poter ospitare il campionato europeo di football americano.

Inutile aggiungere che, per gli appassionati di ciclismo su pista, è stato assai malinconico veder tramontare una tradizione sportiva che, per molti anni, aveva vivacizzato l’interesse di parecchie tifoserie.

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