di Antonio Barbalinardo
Ieri, si è svolto l’incontro – conferenza stampa con il Sindaco del Comune di Corleone Lea Savona, organizzato presso la sede della Fondazione Carlo Perini in collaborazione con il Laboratorio Sant’Anselmo di Aosta.
La Fondazione Carlo Perini ha voluto organizzare questo incontro nell’ambito del progetto “Legalità e Giustizia”, avviato nel 2014 nella Zona 8 nel Quartiere di Quarto Oggiaro con un percorso d’iniziative sulla legalità durato un anno e svolto con la partecipazione delle diverse realtà sociali e culturali del territorio e il coinvolgimento del Consiglio di Zona 8 e dei diversi Assessorati del Comune di Milano.
Il percorso di “Legalità e Giustizia” è proseguito nel corso dell’anno 2015 nel territorio della periferia sud – ovest di Milano della Zona 6, svoltosi nei quartieri della Barona, Sant’Ambrogio, San Cristoforo, Giambellino, Lorenteggio, Inganni, Alzaia Naviglio Pavese e Naviglio Grande.
Il progetto di legalità quest’anno 2016, proseguirà nella Zona 3 di Milano e vedrà coinvolto le realtà associative e scolastiche dei Quartieri di Porta Venezia, Porta Monforte, Casoretto, Rottole, Dosso, Quartiere Feltre, Cimiano, Città Studi, Lambrate e Ortica.
L’incontro svoltosi presso la Fondazione Carlo Perini di via Aldini, 72, ha avuto la testimonianza del Sindaco di Corleone Lea Savona, Sindaco di frontiera che per il suo impegno quotidiano ha subito minacce e persecuzione dagli ambienti mafiosi e non solo.
La storia del comune di Corleone, è conosciuta, un Comune della città metropolitana di Palermo, dove i media l’hanno riportato alla ribalta nel raccontare spesso solo la storia negativa che da anni purtroppo lo identifica anche per il riferimento al clan dei Corleonesi, con i nomi di alcune famiglie del luogo legati ai nomi di Luciano Liggio, Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella.
Invece il Sindaco Lea Savona vuole dare un riscatto sociale e culturale del suo paese Corleone e svolge il suo impegno politico, sociale e culturale ha iniziato già molti anni fa da ragazza dove fu allora la prima Consigliera donna di Corleone, diventata Assessore e dopo Sindaco.
Lea Savona, sin dall’inizio del suo impegno, quale donna, allora un notabile del paese in odore di mafia le disse: “Le donne devono stare in vetrina” ovvero non dovevano occuparsi di politica, invece lei ha sempre portato avanti il suo impegno affrontando tutte le difficoltà, gli ostacoli e le minacce continue e anche di morte.
Oggi, Lea Savona nonostante tutto questo, porta avanti il suo messaggio d’impegno politico, dell’onestà e della coerenza, di quella politica con la P maiuscola, dove la politica sta per servizio alla gente e non al proprio servizio di opportunità o per la propria carriera personale.
L’incontro svoltasi presso la Fondazione Carlo Perini è stato introdotto da Vincenzo De Lucia, vice direttore del laboratorio, che ha presentato il ruolo e l’impegno del Laboratorio Sant’Anselmo, riferendo della loro l’esperienza che ha lo scopo di approfondire i temi di ricerca per la prevenzione alle droghe e all’educazione alla legalità, un progetto avviato ad Aosta, presente in tutta la Valle d’Aosta e in altre citta italiane.
L’incontro è stato condotto dalla giornalista Franca Cerveni di RTB RETE Brescia che ha presentato Lea Savona e ha riportato alcuni riferimenti di episodi di stampo mafioso e terroristico. E’ seguito l’intervento di Antonio Iosa Presidente della Fondazione Perini che ha riferito del progetto “Legalità e Giustizia” e raccontato in parte la sua storia quale vittima del terrorismo negli anni ’80 quando fu gambizzato l’1 aprile 1980 da un commando delle Brigate Rosse.
È così intervenuto il Sindaco Lea Savona che nel suo appassionato discorso ha evidenziato la realtà del suo paese Corleone dove lei vuole andare oltre gli stereotipi e oltre a quel marchio del nome Corleone che anche la cinematografia l’ha reso famoso in senso negativo. Oggi Lea Savona vuole dare un riscatto positivo del suo paese, un impegno iniziato con la morte di Falcone e di Borsellino, quando iniziò la sua lotta alla mafia con le prime iniziative delle fiaccolate e delle lenzuola bianche stese sui balconi. Riferendo che allora i cittadini di Corleone iniziarono a prendere coscienza della lotta alla mafia perché in occasione della strage di Capaci, allora solo per pura casualità, per pochi minuti, a poca distanza dal tragico luogo, non rimase coinvolto un pullman pieno di ragazzi di Corleone che tornavano a casa dopo una gita. Allora le mamme di quei ragazzi scappati casualmente a quella strage e forse alla morte, le mamme di Corleone furono colpite da quella tragedia e iniziarono così a partecipare dopo alle manifestazioni di proteste contro la mafia.
Il Sindaco Lea Savona ha riferito che lei segue il suo percorso di legalità investendo anche nella cultura in particolare nelle scuole per dare a tutti e tutte le classi sociali, anche meno abbienti, l’opportunità di crescere e migliorare il loro status.
Lea Savona ha raccontato delle sue continue minacce che riceve e ha detto: “A me fisicamente non mi hanno ucciso, ma politicamente con la cattiveria che hanno e che ha avuto anche qualche politico, io sono stata martoriata, credo che mancano soltanto i chiodi da conficcarmi nelle mani. Io ho subito veramente le pene dell’inferno, io da tre anni non ho una vita normale come tutti i sindaci del mondo. Ma, che cos’ha Corleone di così diverso? Corleone, oggi è una città che vuole presentare un’altra faccia ovvero quella buona. Io, a Corleone ho investito tutta la mia vita, io come anche i cittadini del vostro Quartiere di Quarto Oggiaro, hanno l’orgoglio di dire noi siamo persone oneste e vogliamo che il mondo sappia che la maggioranza dei cittadini, il 98 %, 99 % siamo persone oneste che lavoriamo con dignità, con onestà, con impegno quotidiano. Noi, abbiamo la voglia di costruire un futuro migliore per noi, per i nostri figli e per la nuova classe dirigente”.
All’incontro con il Sindaco Lea Savona hanno partecipato molti cittadini, inoltre erano presenti il Consigliere di Zona 8 Luigi Caroli, il Presidente della Commissione consiliare Antimafia del Comune di Milano David Gentili e la vicesindaco del Comune di Milano Francesca Balzani che ha portato il suo saluto e ringraziato il Sindaco Lea Savona per l’impegno e il suo coraggio nel portare avanti questo percorso di testimonianza alla legalità e alla lotta contro tutte le mafie.
L’incontro con il Sindaco Lea Savona è stato molto interessante e toccante, ha fatto conoscere una realtà e uno spaccato di quello del cosiddetto mafioso non solo quello “classico tradizionale” ma che lo si può trovare ovunque e in particolare tra le tante persone dei cosiddetti “colletti bianchi”.