di Carlo Radollovich
Papa Francesco ha nominato il nostro arcivescovo suo inviato speciale per le celebrazioni che si terranno a Colonia, a fine settembre, per ricordare l’850esimo anniversario della traslazione a Colonia dei Santi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.
Per la verità, quando nel marzo del 1162 Milano fu messa a ferro e fuoco da Federico Barbarossa (1122 – 1190), l’imperatore non eseguì una semplice “traslazione” dei Magi, ma effettuò un vero e proprio sequestro. Gli storici ricordano quella data, amarissima per tutti gli ambrosiani, che comportò la completa distruzione della città, colpevole soltanto di aver difeso con ogni mezzo la propria libertà. Rasa al suolo, senza escludere nemmeno le chiese, e ridotta a un immenso cumulo di rovine, venne barbaramente depredata e spogliata di qualsiasi tesoro, degli arredi e pure di ogni reliquia. Tra i vari oggetti sacri, all’imperatore con sfuggì l’importanza religiosa delle salme dei Re Magi, conservate a Milano da ben otto secoli, grazie all’intervento di Sant’Eustorgio, vescovo della nostra città tra il 343 e il 350, il quale le aveva fatte pervenire qui direttamente da Costantinopoli. Il Barbarossa, non badò affatto alle mille tradizioni legate ai Santi e dispose che questi venissero trasportati nella città di Colonia.
La leggenda, tra le altre, racconta che Gaspare, Melchiorre e Baldassarre dovevano essere originariamente tumulati presso la nostra cattedrale di Santa Tecla, ma il carro che trainava il sarcofago si bloccò nel fango a seguito di un forte temporale. I quattro buoi, a cui se ne aggiunsero altri, non ebbero la forza di estrarlo dal pantano. Subito si interpretò l’inconveniente come un segno del cielo e si decise di erigere nello stesso luogo una chiesa in onore dei Magi. Più avanti negli anni, questo tempio venne dedicato allo stesso Sant’Eustorgio.
Per la cronaca va infine aggiunto che, a seguito di numerosi esposti delle autorità italiane, una piccola parte delle reliquie sottratte dal Barbarossa venne restituita agli ambrosiani solo nel 1904. L’avvenimento è ricordato ogni anno, nel giorno dell’Epifania.