di Stefania Bortolotti
Una buona notizia per i pazienti affetti da asma allergico grave, l’anticorpo monoclonale anti-IgE, omalizumab passa da Classe H (per uso solo ospedaliero) a classe A*. Diversamente dal passato, la definizione del piano terapeutico, la compilazione della prima ricetta e la prima somministrazione potranno essere effettuate, oltre che dallo specialista ospedaliero, anche dagli specialisti ambulatoriali delle ASL (pneumologo, allergologo, immunologo). Per la ripetizione della prescrizione e l’effettuazione della terapia, dopo la prima somministrazione, il paziente, se lo vorrà, potrà recarsi più comodamente dal proprio medico curante.
Il passaggio in classe A per la terapia anti-IgE è un’importante conferma, da parte delle autorità sanitarie nazionali, della validità della terapia biologica, riconosciuta anche dalla raccomandazione del N.I.C.E. (National Institute for Health and Care Excellence), l’Autorità Britannica indipendente, responsabile della produzione di linee guida nazionali sulla promozione della salute, la prevenzione e il trattamento delle patologie. Il NICE conferma che omalizumab è una terapia innovativa, clinicamente efficace, con un rapporto costo-efficacia positivo. Gli studi a lungo termine e le esperienze real life hanno riconosciuto l’efficacia della terapia anti-IgE sulla base di risultati rilevanti come la riduzione delle esacerbazioni e dei ricoveri.
“Un passo avanti verso un approccio orientato a un lavoro di network tra i professionisti del centro specializzato e quelli del territorio” afferma Giorgio W. Canonica, Direttore Clinica Malattie Respiratorie e Allergologia Universita’ – di Genova – IRCCS AOU San Martino, Past President WAO (World Allergy Organization). “Il passaggio di omalizumab in fascia A permette di aggiungere, all’efficacia ben nota della terapia, vantaggi importanti per la qualità di vita del paziente, grazie ad una maggiore accessibilità sia in termini di reperibilità del farmaco, sia in termini di somministrazione dello stesso, non più necessariamente vincolato all’ospedale”.
Un’ottima notizia anche per i bambini al di sopra dei 6 anni con asma allergico grave: il pediatra di famiglia, in collaborazione con il centro ospedaliero specializzato, potrà effettuare la trascrizione della ricetta e la somministrazione del farmaco.
“Le recenti raccomandazioni del NICE sono molto importanti per tutti i pazienti con asma allergico grave” conferma Eugenio Baraldi, Direttore Scuola di Specializzazione di Pediatria, Università degli Studi di Padova, Presidente Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI). “Riconoscere la validità e l’efficacia di una terapia, come nel caso dell’omalizumab, anche considerando ciò che avviene oltreconfine, è un modo sempre più globale di intendere il paziente e i suoi bisogni. Un approccio ancora più apprezzato quando parliamo di bambini”.
“Ritengo questo riconoscimento molto importante per i pazienti con asma allergico grave”, conclude Monica De Simone, Presidente di Federasma. “L’auspicio è che esso possa costituire un esempio per la creazione di politiche volte a costruire migliori collegamenti tra Ospedale e Territorio e per una presa in carico efficace dei pazienti con malattie allergiche e respiratorie. FEDERASMA Onlus auspica, inoltre, che tale riconoscimento possa rappresentare un ulteriore passo verso quell’accesso alle terapie più appropriate alle quali ciascun paziente ha diritto”.
*delibera Agenzia Italiana del Farmaco, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 gennaio 2014.