di Antonio Barbalinardo
Questa mattina si è svolta presso la sala conferenza di Palazzo Reale in piazza Duomo un’interessante tavola rotonda sul tema “Libertà religiosa, Educazione, Sicurezza e Sviluppo”.
Tavola Rotonda patrocinata dalla presidenza del Consiglio Comunale di Milano e indetta da COREIS Comunità Religiosa Islamica Italiana, dall’Associazione di Cultura Ebraica HANS JONAS e dalla Fondazione Sursum Corda! NOVAE TERRAE.
Hanno aderito e partecipato al forum della tavola rotonda i rappresentati dell’Arcidiocesi di Milano, del Comune di Milano, della Regione Lombardia, della Casa della Carità, della Casa della Cultura Islamica, della Comunità Ebraica di Milano, dei Consolati di Francia, Kuwait, Indonesia e USA, il CII Confederazione Islamica marocchina, il CIPMO – Centro Internazionale per la Pace nel Medio Oriente, il DITIB Comunità Islamica Turca, l’ISSR Istituto Superiore di Scienze Religiose, l’Università Statale di Milano, l’Università Cattolica di Milano, Milan Center for Food Law and Policy, la Fondazione ENI, la Fondazione Carlo Perini e altre associazioni culturali e religiose.
Questo seminario di lavoro era già stato indetto e organizzato prima che succedessero i tragici attentati di Parigi di venerdì 13 novembre e mai come in questo particolare momento di forti tensioni internazionali questo seminario ha portato tutti i partecipanti alla condanna assoluta di quanto è successo non solo a Parigi, ma anche in altri parti del mondo per attentati terroristici.
È anche opportuno riferire che Milano ha già da qualche tempo avviato un Forum interreligioso sui valori, l’approfondimento e la conoscenza delle diverse religioni.
I lavori del seminario sono stati aperti dal presidente del Consiglio Comunale Basilio Rizzo, e moderatore del seminario è stato Abd al- Sabur Turrini che ha fatto seguire gli interventi dei rappresentanti organizzatori quali Yahya Sergio Yahe Pallavicini vice presidente di COREIS, di Simone Mortara dirigente Eni e dei giovani ebrei e di Milo Hasbani Co-Presidente della Comunità Ebraica di Milano, seguito dall’intervento di monsignor Luca Bressan della Diocesi di Milano.
Al seminario era presente, anche se per poco, il Console francese.
Il seminario è proseguito con un secondo tavolo di lavoro di esperti e professori , i quali hanno dato il loro contributo al dibattito in corso. Padre Paolo Nicelli del PIME, nel suo intervento, ha riferito che il Cardinale di Milano Angelo Scola, già da qualche tempo ha proposto un modello di umanità di fede che apre all’universale spalancando, prima di tutto, le porte del cuore, dove le diversità sono opportunità e occorre fare un percorso interreligioso delle diverse realtà costruendo le nuove umanità.
Padre Nicelli ha anche riferito che questi episodi di violenza s’innescano in ogni parte del mondo, riportando anche la notizia di ieri del confratello del PIME padre Piero Parolari freddamente ferito alla testa, mentre si recava a visitare e soccorrere gli ammalati nel suo impegno quotidiano di medico in Bangladesh.
Al seminario c’è stato anche l’intervento di Christopher Jestes del Consolato Americano di Milano che ha portato il suo saluto e dato un contributo costruttivo sul dialogo interreligioso.
Anche il vicepresidente del Consiglio Comunale Andrea Fanzago, il consigliere comunale Matteo Forte e l’assessore della Regione Lombardia alle Politiche Sociali Giulio Gallera hanno portato il loro contributo.
Molti sono stati i concetti e le riflessioni emerse dal seminario, soprattutto che gli interventi armati dei terroristi non hanno nulla a che fare con la fede islamica. È bene ribadire che il problema ISIS non è una questione religiosa o ideologica, ma oggi è basato su un aspetto quasi di cancro o tumore all’interno del califfato.
Tutte le religioni devono avere la forza di combattere queste cellule tumorali terroristiche all’interno delle diverse religioni.
Un altro concetto emerso è che oggi non dobbiamo tollerarci, ma occorre accettarci gli uni verso gli altri nella propria diversità anche religiosa che può essere un arricchimento e avere il coraggio di perdonare chi ha sbagliato, perché se non si è capaci di perdonare non si può vivere insieme nella pace.
Il rappresentante della Casa Mussulmana milanese ha riferito che quanto successo a Parigi è gravissimo, bisogna educare di più le persone, educazione che deve venire da tutti, non solo dalla famiglia, dalla scuola e dallo Stato, e riferendosi a Parigi, forse in alcuni quartieri lo Stato doveva essere più presente. In Italia forse siamo stati più fortunati, ma adesso dobbiamo conoscerci meglio e apprezzarci di più per una corretta convivenza.
Ha chiuso il seminario il Presidente COREIS Shaykh abd al-Wahid Pallavicini, che ha iniziato il suo intervento con il saluto arabo e ha detto: “Secondo le parole stesse del grande santo algerino del XX secolo, lo Shaykh Ahmad al-Alawi, basterebbe infatti riconoscere nelle differenti espressioni delle varie Rivelazioni il loro significato simbolico, come dice nel suo testo “De vera religione”, sant’Agostino anch’egli di origine algerina, per ritrovare la verità intrinseca da cui derivano, mentre si deve permettere alla Provvidenza divina la possibilità di indirizzare agli uomini i messaggi che si adattino alla comprensione dei vari popoli e delle varie epoche della storia”. Il Presidente COREIS Pallavicini ha riferito anche dell’incontro interreligioso voluto da Sua Santità oggi San Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, a cui lui era presente, incontro che rispecchiava quella che San Francesco aveva auspicato come “fratellanza universale”.
Il seminario è stato veramente molto intenso e significativo, speriamo che tutti ritornando a casa si riesca veramente a portare avanti il messaggio di fratellanza comune.