di Stefania Bortolotti
Malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale, può causare l’interruzione dei segnali tra il cervello, il midollo spinale e i nervi ottici, portando a una vasta gamma di sintomi. In Italia oggi sono circa 114.000 le persone che convivono con sclerosi multipla, diagnosticata nella maggior parte dei casi tra i 20 e i 40 anni, con una diffusione doppia nelle donne. E se gli uomini affidano alla carta stampata le loro emozioni, sono le donne ad essere al centro delle storie ricevute, come Simona M. insegnante di scuola media che ama la vela e vive per il mare, o Francesca che ha lavorato per 18 anni in una profumeria e ora lavora in un negozio di abbigliamento nonostante la malattia, o ancora Francesca D. che da un piccolo paese della Puglia si è trasferita a Milano per frequentare corsi di formazione nell’ambito della ristorazione e Marco Lupia, suo marito, è questo: un uomo, un compagno di vita che ogni giorno immancabilmente non si scorda mai di preparare la tazzina di caffè a sua moglie, prima di uscire per andare al lavoro. Un gesto di amore quotidiano dentro il quale racchiude tutto il suo viaggio accanto alla sua compagna. È sua la storia che ieri si è aggiudicata il favore della giuria.
I tre racconti finalisti sono arrivati alla serata di premiazione con un percorso articolato che, novità assoluta di questa seconda edizione del Premio, ha previsto anche la votazione diretta di una giuria popolare che, attraverso il meccanismo dei like sul sito dell’iniziativa, ha indicato le proprie preferenze: ben oltre 5.000. Tra le 10 storie che hanno raccolto più like, la giuria tecnica ha selezionato le tre finaliste, ognuna delle quali ieri è stata presentata, interpretata e supporta da un testimonial: Cristiana Capotondi, Vincenzo Salemme e Massimo Ghini. Adesso, il racconto di Marco diventerà uno spot di sensibilizzazione sociale, realizzato con la Lotus Production, che sarà proiettato nelle sale cinematografiche italiane nel mese di ottobre 2018.Una seconda edizione, dunque, che rappresenta un arricchimento di un’iniziativa che, per il suo valore, ha ricevuto per il secondo anno consecutivo la Medaglia del Presidente della Repubblica. “Il premio #afiancodelcoraggio ha l’ambizione di cambiare la lente attraverso cui guardare all’esperienza della malattia – afferma Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche Italia – La sclerosi multipla è sì una patologia di genere (3 pazienti su 4 sono donne), ma dove il ruolo di un uomo è fondamentale. Se paragoniamo la diagnosi di un tumore femminile a uno tsunami che travolge la vita delle persone colpite e di chi sta loro accanto, quella di sclerosi multipla è più simile a una marea che monta adagio, ma inarrestabile. Quali pensieri, quali sentimenti prova un uomo di fronte a tutto ciò e come percorre un cammino lento, ma già scritto? Le storie con cui in questi mesi ci siamo confrontati ci hanno insegnato una cosa: difficoltà, dolore, rabbia si accompagnano ad una sorprendente energia, voglia di vita, “normalità” di sentimenti profondi e quotidiani. Lavorare per un’azienda che grazie ai suoi farmaci si impegna per migliorare, e cambiare la storia, la vita, il futuro di tante donne ci inorgoglisce e ci fa sentire parte integrante di queste storie di vita”. “La realtà della Sclerosi Multipla sta cambiando e con essa la qualità della vita delle persone con SM – afferma Angela Martino, Presidente Nazionale AISM – È fondamentale che tutti siano sensibilizzati e informati in modo serio e corretto, per sfatare falsi miti da un lato e per riconoscere sintomi subdoli e invalidanti che spesso interferiscono prepotentemente nella quotidianità”.
La Giuria tecnica indipendente ha assegnato anche due menzioni speciali: al giornalista Alessandro Panini Finotti per il libro “Mie belle lune perdute, ovvero cronaca di un dolore” e ad… Arturo. Arturo è un bambino che ha voluto mandare il suo racconto di come vede la sua mamma con la SM. Il suo modo di parlare di lei e della loro vita insieme, così vero, leggero e positivo, pur non potendo entrare in concorso per via dell’età, ha colpito il cuore di tutti i giurati. E ieri ha emozionato anche tutti i presenti in sala, con il suo visetto compito da bravo ometto che si è sciolto nel più spontaneo dei sorrisi dei bambini quando ha visto il suo idolo, Martin Castrogiovanni. Perché Arturo ha la passione del rugby e il grande campione della Nazionale italiana lo ha saputo e ieri sera gli ha regalato tutto il “kit” del giocatore autografato perché domenica possa iniziare la sua storia di giocatore sul campo.