venerdì, Aprile 26, 2024
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UNA CARATTERISTICA LAPIDE AL CASTELLO SFORZESCO

di Carlo Radollovich

All’interno del Castello Sforzesco, in una “viuzza” che, di fronte all’ingresso dei Musei, conduce direttamente al cortile della Rocchetta, è visibile una lapide alquanto curiosa. Essa dà il benvenuto a coloro che si accingono ad entrare nella nostra città.

Questo particolare saluto è stato giustamente attribuito al poeta latino Decimo Magno Ausonio (310 – 395), nato e deceduto nell’antica Burdigala, oggi Bordeaux. Egli è in pratica il primo personaggio di peso che abbia descritto la Milano del IV secolo nella sua opera “Ordo Urbium Nobilium”,  citando notizie per lo più di carattere onorifico a seguito di un viaggio compiuto attraverso le più importanti province dell’impero romano (tra cui Roma, Mediolanum, Alexandria, Corduba, Athenae, Syracusae).

Ma ecco la traduzione di quanto appare sulla lapide:

“Tutto a Milano è veramente bello: la cura per ogni cosa, il numero e l’eleganza dei palazzi, l’indole amabile della gente, il vivere sereno. Poi, la bellezza del luogo che si estende entro una doppia cinta di mura, la passione del popolo, i templi, la rocca Palatina e l’opulenta Zecca. Le terme consacrate ad Ercole sono sempre affollate. Si tratta di cose che gareggiano tra loro in bellezza e grandiosità, tanto che nemmeno l’accostamento con Roma riesce a sminuirle.”

Aggiungiamo tuttavia che la lapide non venne scolpita ai tempi di Decimo Magno Ausonio, ma fu realizzata nel XVI secolo. Si ritiene che essa decorasse la facciata delle Scuole Palatine, che erano ubicate nell’attuale piazza Mercanti. Esse furono completamente distrutte da un furioso incendio nel 1664 e, non appena ricostruite, venne collocata qui una statua dedicata ad Ausonio.

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