di Carlo Radollovich
Ci troviamo in via Bergognone 34 ove hanno sede i laboratori del Teatro alla Scala, che occupano attualmente gli spazi delle ex officine elettromeccaniche Ansaldo. Entriamo in assoluto silenzio per non disturbare gli operai che stanno lavorando alacremente e ci accingiamo subito a scoprire, con molto interesse, come vengono allestite le scenografie e le sculture di vario tipo, come operano la falegnameria e pure l’officina meccanica.
Qui, in via Bergognone, vengono pure realizzati costumi da mani assai esperte, costumi che saranno indossati in occasione di balletti, opere liriche e comunque per gli spettacoli che saranno messi in scena. Ma qual è la tipologia degli addetti ai lavori? Sono circa duecento e tra essi scorgiamo carpentieri, falegnami, fabbri, scultori, scenografi, abili costumiste e sarte.
L’intera struttura si estende su ben 20 mila metri quadrati di superficie e appare suddivisa in tre grandi settori. Si tratta infatti di ampi padiglioni dedicati al costumista Luigi Sapelli (1895 – 1936. Egli aveva iniziato la propria carriera come illustratore e caricaturista), allo scenografo Nicola Benois (1901 – 1987, vero talento nella scelta della combinazione dei colori. Fu anche abile disegnatore e Maria Callas indossava spesso gioielli da lui ideati) e al notissimo regista Luchino Visconti.
La Scala ha dimostrato particolare sensibilità nei riguardi di molti cittadini che hanno esternato interesse per questi laboratori e ha deciso di aprirli ai visitatori. Essi vi possono accedere il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16. Per le visite guidate tuttavia, organizzate da personale assai specializzato unitamente ad alcuni capi reparto, è per contro obbligatoria la prenotazione.