lunedì, Dicembre 23, 2024
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UN PROFUMATO GIARDINO DIETRO L’HOTEL SHERATON DIANA

di Carlo Radollovich

Ci troviamo in viale Piave, davanti al civico 42, attorniati da molti edifici e da una consistenza di verde che appare sempre più ristretta. Purtroppo, malgrado le “necessità ecologiche” di cui Milano avrebbe tanto bisogno, notiamo che, attorno a noi, un’ondata di cemento sembra soffocarci, mettendoci completamente a disagio.

Ma proprio qui, dietro l’hotel Sheraton Diana, scopriamo un bellissimo giardino quasi segreto che ci riconcilia, almeno in parte, con una città troppo invasa da costruzioni.

Varchiamo l’ingresso del lussuoso albergo, situato in una via trafficatissima, e giunti presso la grande vetrata che segna l’inizio del bar, osserviamo una piacevole oasi di verde con al centro una gradevole statua della dea Diana, protettrice della natura e delle fonti in particolare.

Ricordiamo che questa statua era stata collocata all’ingresso della prima piscina pubblica di Milano, inaugurata nel 1842 appena fuori dai bastioni di Porta Orientale in un quartiere che a quel tempo era ricchissimo di alberi. Purtroppo, la piscina era riservata ai soli uomini e la circostanza ci proietta oggi, seppure indirettamente, verso quei Paesi mediorientali in cui la libertà di movimento delle donne risulta ancora insufficiente.

Questa piscina era assai ampia, disponeva di trampolini, di cabine e di una grande balconata. L’acqua veniva periodicamente cambiata e proveniva dalla Roggia Gerenzana, un piccolo canale che derivava dal Naviglio della Martesana. La struttura fu completamente coperta nel 1908 quando l’architetto Manfredini (1869 – 1920), uno degli esponenti più conosciuti in tema di stile floreale, progettò la realizzazione del Kursaal Diana, arricchito di un modernissimo ristorante, dotato di luce elettrica, camere con bagno e ascensore doppio per il trasporto separato dei clienti e dei loro bagagli. Successivamente venne addirittura aggiunto un locale per il gioco della pelota.

Ancora oggi sono visibili sull’hotel splendidi decori liberty, tra i quali spiccano delicati fiori di papavero.

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