Intervista a: Ketty Peris
Direttore Clinica Dermatologica, Università Cattolica Sacro Cuore di Roma,PresidenteEuromelanoma Italia
Dottoressa, l’incidenza dei tumori della pelle è in costante aumento: per sensibilizzare popolazione e Istituzioni su questo problema Euromelanoma ha organizzato nel 2012, di concerto con la Camera dei Deputati, uno screening che ha coinvolto Parlamentari di tutti gli schieramenti. I risultati sono stati recentemente pubblicati dall’autorevole International Journal of Dermatology: qual è l’importanza di questa iniziativa e quali i dati emersi?
L’obiettivo dell’iniziativa, che ha coinvolto ben 70 Parlamentari italiani, è stato quello di sensibilizzare su queste tematiche così importanti i decisori politici e richiamare la loro attenzione sull’importanza di promuovere campagne di prevenzione. Nella strategia contro i tumori della pelle sono fondamentali sia la prevenzione primaria, con percorsi di informazione volti a insegnare alla popolazione le regole basilari per proteggere la pelle, che la prevenzione secondaria basata su visite dermatologiche e attività di screening per favorire la diagnosi precoce. In questo caso la popolazione esaminata era costituita da Parlamentari prevalentemente di sesso maschile. Al termine dello screening abbiamo rilevato una percentuale di lesioni sospette comparabile a quelle riscontrate nella popolazione generale. Rispetto alle patologie tumorali cutanee è forte l’esigenza d’informazione e prevenzione; inoltre, dal momento che prevenire le lesioni e i tumori della pelle è più facile e meno costoso rispetto ad altre patologie, pensiamo sia opportuno che le Istituzioni identifichino strategie mirate a trovare risorse da allocare in questo settore.
Cosa sta avvenendo invece a livello delle Istituzioni europee su questo tema? E quali sono le iniziative messe in atto da Euromelanoma nella prevenzione e screening dei tumori della pelle?
Sicuramente, grazie alle campagne di prevenzione oggi c’è una maggiore attenzione su questo tema, soprattutto in quei Paesi europei nei quali le Istituzioni si sono dimostrate particolarmente sensibili e si sono impegnate direttamente nel supporto alle iniziative d’informazione. Cosa che purtroppo non è ancora avvenuta nella stessa misura nel nostro Paese. Per quanto riguarda il progetto Euromelanoma, si tratta di una campagna di sensibilizzazione sui tumori della pelle che coinvolge oltre 30 Paesi dell’Unione Europea e ha come obiettivo quello di informare il maggior numero possibile di persone sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e delle terapie dei tumori cutanei. Nell’ambito di Euromelanoma ogni anno in tutti i Paesi viene promossa una giornata d’informazione, con il coinvolgimento di tutti i più importanti mezzi di comunicazione, online e offline, affinché promuovano in modo capillare l’informazione. Rispetto al passato, oggi nella popolazione sono molto più conosciuti i rischi legati all’esposizione ai raggi solari e l’importanza dell’uso di filtri protettivi cutanei o dell’autoesame dei nei, ma c’è ancora molto da fare. Di recente, ci siamo occupati dei rischi per la pelle connessi all’uso dei lettini solari, a cui sono esposte in particolare le fasce d’età più giovani, e stiamo studiando campagne di sensibilizzazione ad hoc da portare nelle scuole.
La diagnosi precoce dei tumori cutanei si è rivelata l’arma più importante: è possibile individuare lesioni tumorali anche in fase iniziale?
La diagnosi precoce è fondamentale per riuscire a ottenere una prognosi favorevole. Rispetto ad altre forme di tumore, la diagnosi dei tumori cutanei presenta il vantaggio che questi possono essere riscontrati anche a occhio nudo, e a volte direttamente dai pazienti, perché originano, crescono e si modificano in maniera visibile. Oggi la diagnosi precoce si avvale della Videodermatoscopia Digitale Computerizzata, un’indagine non invasiva e accurata, ritenuta indispensabile in tutte le Linee Guida nazionali e internazionali in quanto consente di analizzare le lesioni cutanee sulla base di criteri che permettono di stabilire una diagnosi certa. Una cosa che è importante ribadire è che la diagnosi precoce non riguarda solo il melanoma, tumore maligno della pelle, ma anche tumori non melanoma (non-melanoma skin cancer) che sono proprio quelli che riscontriamo con maggiore frequenza nelle giornate di screening, come il carcinoma basocellulare o la cheratosi attinica, una lesione precancerosa, in situ, che non deve essere assolutamente sottovalutata perché potrebbe evolvere verso un carcinoma squamocellulare invasivo.
Dottoressa, che ruolo gioca la conoscenza di queste patologie e dei relativi trattamenti, in particolare nelle categorie professionali maggiormente a rischio?
Sono numerosi i fattori che ci possono aiutare. L’informazione su tutti i tipi di tumori della pelle è il punto di partenza per arrivare alla diagnosi precoce e per instaurare tempestivamente una terapia adeguata. Altrettanto importante è conoscere come una lesione tumorale può evolvere e quali sono i migliori trattamenti disponibili. Attualmente abbiamo a disposizione molte terapie sia topiche che sistemiche. Ugualmente cruciale è attuare una vera e propria cultura della salute della pelle, volta a informare ed educare le categorie più a rischio sull’eventuale presenza di queste lesioni e sull’attuazione di una corretta prevenzione primaria e secondaria.
Stefania Bortolotti