domenica, Novembre 17, 2024
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LE PRELIBATEZZE MILANESI

di Carlo Radollovich

In tema di dolci, Milano è assai conosciuta, anche all’estero, per il suo rinomato panettone. Questa però è solo la punta dell’iceberg, sotto il profilo delle prelibatezze, perché altre “Delikatessen”, come le chiamano i tedeschi, sono in grado di soddisfare i palati più difficili, siano essi posizionati tra gli adulti sia tra i piccoli.

Citiamo ad esempio il gustosissimo “pan de mei” (a base di farina di miglio), gli strudel di mele che, seppure importati dall’Alto Adige, vengono qui arricchiti con particolari aggiunte di zenzero e di altre aromaticità. Poi vi sono i croccantissimi “Brutti ma Buoni”, gli apprezzati cannoncini e altre cento specialità che si possono gustare presso le nostre pasticcerie.

Giusto per nominarne alcune, segnaliamo la Galli, ove Luchino Visconti scopri’ Lucia Bose’, la Buonarroti, la Garbagnati e la Marchesi. In quest’ultima pasticceria, fondata nel 1824 in via Santa Maria alla Porta e pure apprezzata da Giuseppe Verdi, si possono acquistare squisite torte alla crema o alla frutta affiancate da sopraffini bignè e da ineguagliabili marrons glacés. Peccato, lo diciamo da milanesi vecchio stampo, che sia stata di recente ceduta ai francesi.

Per la verità, Marchesi vende pure un cioccolato da far leccare i baffi, come si diceva un tempo, intriso di mirtilli, erbe alpine, mirtilli e scorzette d’arancia.

E che dire dei gelati alla frutta che in città, da anni, si sono rapidamente diffusi? Ricordiamo a questo proposito la gelateria Viel, la cui storia risale ai primi anni Quaranta del Novecento, quando il bellunese Celso Viel si trasferì a Milano in un piccolo negozio iniziando a produrre gelati di ottima qualità.

Presto la frutta spazio’ ampiamente tra i suoi sorbetti mentre le macedonie al gelato spopolavano alla grande.

Alcuni fratelli di Celso Viel giunsero a Milano per dargli una mano e quando le prime avvisaglie invernali fecero calare le vendite, come previsto, essi non si persero d’animo e iniziarono a sfornare caldarroste su appositi carrettini che spesso venivano posizionati davanti alle scuole. Nel 1948 i fratelli Viel presero in affitto un locale in via Marconi per poi approdare in corso Buenos Aires e in altre vie cittadine.

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