mercoledì, Ottobre 9, 2024
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Pranzi milanesi caserecci

I menu milanesi, in questi giorni di festa, variano da famiglia a famiglia, ma sembrano ricalcare le vecchie tradizioni di sempre, seppure con alcune varianti. Si inizia dagli antipasti con qualche buon salume, in particolare lingua salmistrata, prosciutti vari e bresaola proveniente dalla Valtellina, accompagnati da cetriolini sotto aceto e soprattutto da funghetti sott’olio.

Tra gli antipasti anche la gustosa insalata russa, mentre resistono pure da anni le fettine di salmone affumicato. Dopo avere assaporato queste leccornie, innaffiate da ottimi vini, ecco apparire in tavola lasagne o cannelloni, i ben noti tortellini in brodo, prezioso liquido ricavato dal cappone nonché dalla gallina (meglio se ruspante) e da una grossa fetta di biancostato.

I secondi piatti vengono serviti quando le pance delle persone più anziane sono ormai quasi sazie, ma di certo non si rifiutano le parti più morbide di una faraona al forno, alcune fette di arrosto di vitello ripieno oppure un assaggio di coda di rospo con olive.

E poi fanno la loro apparizione in tavola una miriade di dolci e dolcetti. Forse, al primo posto, viene ancora oggi classificato il panettone, con o senza canditi, accompagnato dalla crema all’arancia (una sorta di variante della classica crema pasticciera), lo zabaione approntato con una leggera aggiunta di vino liquoroso, eccetera, eccetera.

Dopo questo tradizionale festeggiamento, che rallegra parenti e pure qualche amico, non dovremmo dimenticare le persone che soffrono soli in casa oppure in ospedale, le popolazioni che in guerra sono spesso mancanti degli alimenti più necessari, gli indigenti di certe zone africane che in alcuni casi devono pure fare i conti con la scarsità d’acqua e coloro che a fatica riescono a giungere alla fine del mese per le insufficienti entrate

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