venerdì, Novembre 22, 2024
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LA PIETA’ RONDANINI DI MICHELANGELO

di Carlo Radollovich

Nell’anno 1564, data in cui Michelangelo Buonarroti ha lasciato questo mondo, il suo allievo Daniele da Volterra indirizzava due lettere a Giorgio Vasari e al fratello Leonardo Buonarroti, citando una scultura del grande maestro “principiata per un Christo e un’altra figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite “.

Il gruppo marmoreo illustra la scena della deposizione dalla Croce, laddove il Cristo viene sorretto da Maria in una insolita e inconsueta posizione verticale. Ed è possibile scorgere, nell’opera non finita, le sagome di una precedente scultura abbandonata. Infatti, sul lato destro, in parallelo al velo della Madonna, si percepisce l’inizio di un viso girato di lato, di cui si scorge un sopracciglio, un occhio e l’inizio del naso. E considerata la scarsità di materiale a disposizione, la figura di Cristo appare decisamente gracile, quasi inconsistente, tipica espressione di un corpo sofferente.

Dove è possibile ammirare la Pietà Rondanini? È collocata nel Castello Sforzesco presso l’Antico Ospedale Spagnolo nel Cortile delle Armi. Va subito segnalato che nel 2004, a seguito di un delicato restauro, è stato possibile rimuovere la patina giallastra di cui era ricoperta. E nel 2015, grazie all’architetto Michele de Lucchi (conosciuto anche come validissimo designer – vedi la sedia Firts Chair, le lampade fluorescenti per Artemide, note in tutta Europa, nonché la libreria Corten), è stato allestito un nuovo spazio nel Castello che ha accolto la celebre scultura in un suggestivo angolo museale. Qui è presente anche uno splendido ritratto in bronzo di Michelangelo, realizzato da Daniele da Volterra.

Tracciamo un bravo sunto storico del gruppo marmoreo. Michelangelo, nel 1561, stava ancora lavorando alla Pietà, ma colto da improvviso malessere forse dovuto alla ragguardevole età (ottantasei anni), decise di regalare la scultura all’amico Antonio del Francese. Nei duecentocinquanta anni successivi, se ne persero quasi completamente le tracce, ma nel 1807 essa si trova annotata tra i beni posseduti dal marchese Rondanini di Roma. È incredibile quanto poco fosse valutata: solo 35 scudi. Nel 1904, il palazzo Rondanini fu acquistato dal conte Roberto Vimercati-Sansovino e con esso il celebre gruppo marmoreo. Alla morte del conte, la Pietà fu spostata dagli eredi in una villa di proprietà, mentre nel 1952 essa fu acquistata dal Comune di Milano.

 

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