di Carlo Radollovich
Risiede nel palazzo di via Rovello 2, ove un tempo era edificata la casa del Carmagnola, il famoso condottiero e capitano di ventura del XIV secolo, ricordato come vincitore della battaglia di Maclodio (ottobre 1427). La zona era il centro amministrativo di Milano, denominato Broletto, ove si tenevano anche numerose assemblee.
Lo stabile di via Rovello, di proprietà del Comune, venne completamente ripristinato e una sala fu inizialmente frequentata da dopolavoristi. Successivamente sede del cinema “Broletto”, venne poi adibita a teatro.
L’impresario teatrale Paolo Grassi, persona di abili capacità e di cultura, che dal 1972 al 1977 sarà pure sovrintendente della Scala, seppe ottenere un sostanzioso contributo da parte del Comune e unitamente a quel geniale regista che fu Giorgio Strehler, figura fondamentale nella storia del nostro teatro, fondò qui un teatro vero e proprio, inaugurato il 14 maggio 1947 con un lavoro di Maksim Gorkij, allestito con molta eleganza, dal titolo “L’albergo dei poveri”.
Ma già a partire dagli anni Sessanta, Strehler ipotizzava di creare un teatro nuovo e poco dopo la morte di Grassi (marzo 1981) si batté insistentemente affinché lo spiazzo disponibile in piazzale Marengo (verso il lato ora battezzato largo Paolo Grassi) potesse essere finalmente sgombrato da una serie di attrezzature edili inutilizzate, dando vita successivamente al nuovo teatro. Ce la fece grazie ai suoi numerosi sforzi, ma quando tutto era pronto per la sua prima regia di “Così fan tutte”, venne improvvisamente a mancare la notte di Natale del 1997.
Il “Piccolo” consta ora di tre sale: il teatro Grassi di via Rovello, il Teatro Studio (scuola di teatro) sempre in via Rovello e il Teatro Strehler di largo Paolo Grassi.
Oltre alla compagnia stabile del teatro, si esibirono al “Piccolo” anche artisti stranieri e si tennero pure manifestazioni, conferenze, concorsi e convegni. Si creò contemporaneamente una scuola d’arte drammatica, una di danza e una di mimo.
Dal 1948 in poi, ecco prendere corpo varie tournée all’estero, con il “Piccolo” impegnato in recite assai lodate dagli spettatori più lontani e dalla critica straniera.
Basterà ricordare la partecipazione al Festival di Zurigo del 1949, le esibizioni del 1950 e 1951 nei principali centri svizzeri, a Parigi, a Bruxelles, a Londra, nel 1952 a Berlino, nel 1954 in diverse località dell’America latina, nel 1955 a Vienna, Monaco, Belgrado. E negli anni a seguire Stati Uniti, Giappone, Cina e Nuova Zelanda.
Insomma, percorsi teatrali contrassegnati da autentici trionfi. In sessantasette anni di attività il “Piccolo” ha prodotto oltre trecentocinquanta spettacoli, con autori veramente di spicco (vedi Shakespeare, Goldoni, Brecht, Cechov). Pezzo forte delle recite è sempre rimasta la commedia “Arlecchino servitore di due padroni”, per la quale la critica si è espressa in toni entusiastici, sottolineando le piacevoli note di autentico divertimento che traspaiono dallo spettacolo, unitamente ad un gioco scenico più che splendente.
E’ importante ricordare che, nel 2007, il presidente della Repubblica ha concesso al “Piccolo” l’Alto Patronato per l’intero settennato.