lunedì, Dicembre 23, 2024
spot_img

Piazza Fontana 50 anni dopo

di Antonio Barbalinardo

Nel tardo pomeriggio di cinquant’anni fa il 12 dicembre 1969, alle 16,37 nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana a Milano, a poca distanza dal Duomo, un forte boato scosse il centro città. Al centro del salone della banca ci fu l’esplosione di una bomba che provocò la morte e il ferimento di ignari utenti e operatori della banca nello svolgimento del quotidiano lavoro, si contarono 13 vittime, dopo diventarono definitive 17, e oltre 80 feriti.

Piazza Fontana oggi
Piazza Fontana oggi

Non entro nel merito alle inchieste seguite nel corso degli anni della storia processuale, di chi, come e perché ha perseguito la strage, definita la “madre di tutte le stragi” poiché da quel fatidico 12 dicembre 1969 seguirono altre stragi in altri luoghi e città italiane che cambiarono il corso della storia italiana.

Subito furono individuati quali autori della strage gli anarchici Giuseppe Pinelli e Pietro Valperda. Il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli tre giorni dopo morì all’interno della Questura di Milano in circostanze ancora oggi ignote, ma entrambi, dopo, furono assolti da tale accusa.

La storia processuale e cronaca dei tanti processi che si svolsero nei diversi tribunali di Milano, Catanzaro e Roma, è molto lunga.

La mia riflessione vuole evidenziare non quanto è stata la strage, poiché c’è ancora da indagare nel cercare la verità in quanto ormai molti degli esecutori che dei mandanti sono già deceduti, ma riflettere sui familiari di quelle vittime che ancora oggi sono alla ricerca della verità. Purtroppo è una strage di impuniti.

I familiari delle Vittime della strage di piazza Fontana
I familiari delle Vittime della strage di piazza Fontana

Oggi rimane solo il dolore e la beffa per i familiari delle vittime che sono stati costretti a girovagare per l’Italia a proprie spese tra un tribunale alla ricerca della verità e sono loro che oggi portano avanti il messaggio della memoria del sacrificio dei propri cari, portandolo in ogni luogo istituzionale, in particolare nelle scuole affinché non siano dimenticate le vittime e la storia di quello che è stato quel periodo di stragi.

Nel corso degli anni del mio impegno sociale e culturale ho collaborato con Antonio Iosa, anche lui vittima del terrorismo, che è stato il Rappresentante Lombardo di AIVITER Associazione Italiana Vittime del Terrorismo; affiancandolo ho avuto modo di conoscere e collaborare con alcuni dei familiari dell’Associazione Piazza Fontana, ho conosciuto anche alcuni rappresentanti di altre stragi e vittime del terrorismo, ed ho sentito spesso il loro vivo racconto e quello dei familiari, che pur dopo anni sentono ancora sulla propria pelle la sofferenza che hanno dovuto sopportare e vivere nella quotidianità.

In particolare ho conosciuto Paolo Dendena con il figlio Matteo oggi vicepresidente dell’Associazione Strage di Piazza Fontana; Paolo Silva, figlio di Carlo Silva e Carlo Arnoldi figlio di Giovanni Arnoldi. Ho inoltro conosciuto anche Fortunato Zinni, testimone della strage, allora giovane dipendente della banca che ha vissuto quel tragico pomeriggio e si salvò solo perché s’era spostato al piano superiore.

Oggi è doveroso ricordare le vittime di quella strage, persone che appartenevano alle diverse categorie in particolare legate al mondo dell’agricoltura che in un normale pomeriggio erano lì per impegni professionali, commerciali, imprenditoriali e personali e che da un istante all’altro, diventarono vittime inconsapevoli di quello che fu definito dopo il periodo della cosiddetta “strategia della tensione”.

Le persone che sacrificarono la propria vita furono: Giovanni Arnoldi, commerciante di anni 42; Giulio China, operatore agricolo di anni 57; Eugenio Corsini, rappresentante di commercio, di anni 71; Pietro Dendena, commerciante di anni 45; Carlo Gaiani, perito agrario di anni 57; Calogero Galatioto, pensionato di anni 71; Carlo Garavaglia, commerciante di anni 67; Paolo Gerli, agricoltore di anni 77; Luigi Meloni, commerciante di anni 57; Vittorio Mocchi, agricoltore di anni 47; Gerolamo Papetti, agricoltore di anni 79; Mario Pasi, amministratore di fondi di anni 50; Carlo Perego, assicuratore di anni 74; Oreste Sangalli, agricoltore di anni 49; Angelo Scaglia, agricoltore di anni 61; Carlo Silva, rappresentante di commercio di anni 71; Attilio Valè, agricoltore di anni 52.

A queste vittime va aggiunto quella che divenne la diciottesima vittima: il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli morto tre giorni dopo la strage nei locali della Questura di Milano, il 15 dicembre e che fu poi scagionato dall’accusa di coinvolgimento alla strage. Senz’altro anche il commissario Luigi Calabresi, è da ritenere un’altra vittima di piazza Fontana, poiché fu tragicamente ucciso da esponenti di Lotta Continua il 17 maggio 1972, ingiustamente oltraggiato e accusato della responsabilità nella morte di Giuseppe Pinelli gli fu poi conferita la medaglia d’oro al Merito Civile alla Memoria.

Mostra Perini al PACTA DEI TEATRI, nov. 2019
Mostra Perini al PACTA DEI TEATRI, nov. 2019
04 Mostra Stragismo, F. Zinni, G. Salvini, C. Arnoldi, A. Iosa, dic. 2011.
Mostra Stragismo, F. Zinni, G. Salvini, C. Arnoldi, A. Iosa, dic. 2011

Molte sono le iniziative organizzate per la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della Strage di Piazza Fontana tra cui due mostra fotografiche organizzate della Fondazione Carlo Perini, con la collaborazione di AIVITER e del Municipio 5 presso il PACTA DEI TEATRI e al Teatro Carcano. Un’altra mostra è in corso presso la Casa della Memoria dal titolo “17 graffi – Piazza Fontana 50°”

Il 9 dicembre scorso l’Amministrazione comunale ha fatto posare intorno alla fontana di piazza Fontana 17 formelle con i nomi delle vittime e l’11 dicembre il sindaco Giuseppe Sala con il presidente di Municipio 7 Marco Bestetti ha piantato un albero e scoperto un cippo marmoreo alla memoria di Giuseppe Pinelli in Zona San Siro.

Il presidente S. Mattarella in Consiglio Comunale
Il presidente S. Mattarella in Consiglio Comunale

Il momento più importante della ricorrenza del cinquantesimo si è svolto ieri 12 dicembre a Palazzo Marino con la partecipazione del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella che ha incontrato i familiari delle vittime e dopo ha presenziato al Consiglio Comunale straordinario alla presenza delle massime autorità istituzionali e militari e dell’Arcivescovo Monsignor Mario Delpini. Il presidente Mattarella, nel suo intervento in sintesi ha detto: “Fu una strage dove è una ferita inguaribile seguita da molti depistaggi…”.

Piazza della Scala inizio del corteo del 50°
Piazza della Scala inizio del corteo del 50°

Nel pomeriggio da piazza della Scala è partito il corteo commemorativo che si è diretto in piazza Fontana dove, dopo l’omaggio alla lapide delle vittime, Matteo Dendena vicepresidente dell’Associazione Strage di Piazza Fontana ha coordinato la commemorazione presentando gli oratori.

Andrea Dendena coordina la commemorazione
Matteo Dendena coordina la commemorazione

È intervenuto anche Carlo Arnoldi presidente dell’Associazione a cui sono seguiti gli interventi di una giovane studentessa milanese, di Manlio Milani presidente dell’associazione familiari vittime della Strage di Piazza Loggia, della presidente dell’ANPI nazionale Carla Federica Nespolo, di Maurizio Landini segretario Generale della CGIL e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Stefano Buffagni.

In serata la RAI ha trasmesso la fiction “Io ricordo Piazza Fontana” con particolari interpretati dall’attrice Giovanna Mezzogiorno riferiti a Francesca Dendena che fu Presidente dell’ Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969.

 

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi Articoli