venerdì, Novembre 15, 2024
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Pia Nalli, la prima docente siciliana in matematica

Nasce a Palermo nel 1886 e, dopo il liceo, si iscrive alla facoltà di matematica. Si laurea nel 1910 e solo nel 1914 conquista con molta fatica la cattedra universitaria, costretta a farsi valere con molto impegno contro i mille pregiudizi che, negli anni Dieci e non solo, tendevano a tener lontana la donna dagli studi scientifici.

Anche da ragazza, Pia Nalli mette in luce tutta la sua predisposizione nei confronti della matematica, tanto che la sua vita affettiva viene consapevolmente sacrificata in nome di questa disciplina, per certi versi complessa e alquanto ostica.

Diventa la beniamina di un insigne matematico, il professor Giuseppe Bagnera, autore di eccellenti trattati scientifici, un docente che l’aveva già presa in considerazione mentre presentava la sua tesi di laurea.

E’ benvoluta dai suoi allievi ? Purtroppo, non da molti. Infatti, essi vengono messi a dura prova per i sempre più difficili esami a cui sono sottoposti. A volte, pure tormentati dai suoi scatti d’ira e dal carattere giudicato indisponente, coniano per lei il nomignolo ”zitella scontrosa”, pur ammettendo la sua completa padronanza della materia.

La carriera della Nalli non decolla come lei vorrebbe, anche se la troviamo a Cagliari (dal 1921) nel ruolo di professore di Analisi e poi titolare della cattedra di Analisi algebrica a Catania (dal 1927). Infatti, non riceve incarichi di prestigio, come lei vorrebbe, per farsi conoscere anche presso altri atenei nazionali, poiché, ammette con dispiacere, vengono sempre scelti matematici di sesso maschile.

In ogni caso, Pia Nalli si fa notare per i suoi complessi studi sulla teoria dell’Integrale e per le sue attente ricerche sull’Analisi reale e funzionale. Le sue pubblicazioni scientifiche costituiscono comunque un approfondito esame sulla ”Generalizzazione di alcuni punti della teoria delle equazioni integrali di Fredholm”.

Altri suoi studi, solo per citarne alcuni, riguardano le equazioni integrali e ”L’applicazione della convergenza in media” nonche’ certi approfondimenti sul ”Calcolo differenziale assoluto”, sui quali riflettono a lungo diversi matematici.

Si ritira dall’insegnamento in eta’ ancora relativamente giovane, anche perché i suoi occhi sono ormai quasi ciechi e le impediranno presto di fissare l’attenzione sulle sue agende, assai ricche di numeri. Ci lascia per sempre, a Catania, nel settembre del 1964.

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