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Per non dimenticare la strage di Capaci e l’attentato di via D’Amelio del 1992

Il 23 maggio e il 19 luglio 1992 di trent’anni fa restano due date significative per l’Italia. La data di sabato 23 maggio 1992 è riferita all’attentato mafioso di Capaci che con 500 chili di tritolo posti in un tunnel lungo l’autostrada che dall’aeroporto portava a Palermo, persero la vita il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli Agenti della scorta: Antonino Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicilio. La data di domenica 19 luglio 1992, invece, è quella dell’attentato di via D’Amelio a Palermo, che con una bomba nascosta dentro una Fiat 126, persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli Agenti della scorta: Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi, prima donna a far parte a una scorta. 

La mostra, L’Eredità di Falcone e Borsellino

Nella ricorrenza dei trent’anni dalla strage di Capaci e di via D’Amelio, il dovere della memoria ci porta a riflettere e commemorare non solo Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli Agenti delle loro scorte ma anche tutte le oltre 1000 vittime di mafia e delinquenza organizzata.

Se la data del 12 dicembre 1969 della Strage di piazza Fontana a Milano è la madre di tutte le stragi a carattere terroristico, senz’altro le date del 23 maggio e 19 luglio 1992 sono le date madri delle stragi per mafia che hanno segnato un momento particolare: da allora molti hanno iniziato a prendere coscienza che solo uniti si poteva cercare di sconfiggere la mafia.

Particolare del pannello, La nascita del pool

A seguito di tali attentati i cittadini di Palermo iniziarono a reagire con le timide esposizioni di lenzuola bianche sui propri balconi che scossero le coscienze delle persone comuni, sottolineando l’importanza di reagire e non rimanere indifferenti. Dopo fu assunta una visione diversa contro la lotta alle varie forme mafiose che dominavano il territorio di Palermo, della Sicilia e non solo, poiché nel corso degli anni é emerso che il fenomeno mafioso non era solo siciliano ma che si era esteso in molte città italiane, in particolare al nord Italia e non solo.

Nei giorni scorsi a Palermo e in altre città italiane ci sono stati molti momenti commemorativi per non dimenticare le vittime di mafia.

Il pannello, 1992 L’attentatuni di Capaci

La città di Palermo ha vissuto giornate intense dove ci sono stati molti eventi organizzati dalle amministrazioni locali. volute e coordinate dalla professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni, della Fondazione Giovanni Falcone, dove nei suoi interventi ha ribadito che quest’anno si è voluto trasferire tale momento di commemorazione. Negli anni precedenti si svolgeva presso l’aula bunker adiacente al carcere dell’Ucciardone di Palermo, dove come noto nella metà degli anni ’80 si era tenuto il cosiddetto “Maxiprocesso” contro gli uomini della mafia, mentre oggi la commemorazione si é svolta nelle piazze cittadine di Palermo perché la commemorazione è di tutti e dei cittadini di Palermo e così si vuole ricordare ed evidenziare non il passato ma il presente e il futuro stesso di Palermo.

Il pannello, 1992 via D’Amelio, la strage annunciata

Anche a Milano c’è stata la Cerimonia commemorativa presso i Giardini Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di via Benedetto Marcello, con la partecipazione del Sindaco Giuseppe Sala, del Professor Nando dalla Chiesa e di altri rappresentanti istituzionali.

Senz’altro la giornata clou di Palermo è stata quella di lunedì 23 maggio scorso dove presso il parco del Foro Italico era allestito un grande palco dove già nei giorni precedenti s’erano svolti eventi e spettacoli per non dimenticare le vittime di mafia.

Lo stelo monumentale del luogo della strage di Capaci

Domenica pomeriggio su tale palco è intervenuto il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’attore Leo Gullotta ed altri che hanno portato la loro solidarietà e testimonianza.

Nella mattinata di lunedì 23 maggio, alle ore 9 a Capaci, presso lo stelo monumentale dedicato alle vittime della strage, c’è stata la cerimonia della posa della corona d’alloro da parte della Ministra degli Interni Luciana Lamorgese insieme al capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini e altri rappresentanti istituzionali seguito dal suono del “silenzio”. 

Palermo, il Monumento dedicato ai caduti nella lotta alla mafia

Mentre dalle ore 10 sul palco del Foro Italico si è svolto il momento più importante di tale commemorazione alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; del Presidente della Camera, Roberto Fico dei Ministri, della Giustizia, Marta Cartabia; dell’Interno, Luciana Lamorgese; dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e degli Esteri, Luigi Di Maio con diverse autorità istituzionali civili e militari presenti a tale cerimonia. Inoltre alcuni Ministri hanno partecipato a diversi eventi organizzati durante la giornata in altri luoghi della città così come ha partecipato anche la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Nel pomeriggio si è svolto anche un corteo di giovani e studenti contro la mafia che è partito dalla sede della Facoltà di Giurisprudenza dove si erano laureati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel secondo pomeriggio, ancora presso il Foro Italico, è seguito il momento di riflessione e spettacolo con l’alternarsi di diversi personaggi e artisti tra cui Gianni Morandi, Malika Ayane e altri artisti.  

Intervento del Presidente Sergio Mattarella alla commemorazione

Dal trentennale di Capaci nei diversi incontri e dibattiti è emerso che non bisogna abbassare la guardia verso ogni tipo di mafia, ma occorre combatterla colpendola negli interessi economici e nei beni materiali oltre all’importanza di cambiare la cultura stessa della mafia per continuare a far crescere le nuove generazioni nei valori di solidarietà, giustizia, legalità, pace e democrazia.

Va riferito inoltre che nei giorni precedenti, presso l’Aeroporto Internazionale di Palermo “Falcone Borsellino”, c’era stata l’inaugurazione della mostra fotografica “L’Eredità di Falcone e Borsellino”, inaugurata dal Sindaco Leoluca Orlando e altre autorità aeroportuali. La mostra é composta da una serie di pannelli, a partire dal pannello del 1939 di Piazza Magione, luogo dell’infanzia dei due magistrati Falcone e Borsellino con relative loro foto da ragazzi. Seguono altri pannelli come quello del 1979 riferito alla nascita del pool Antimafia con le foto di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto o come quelli del 1992 che riportano immagini della strage di Capaci e dell’attentato di via D’Amelio. Altri pannelli di anni successivi riportano immagini e riferimenti di vita e vicende legati alla lotta alla mafia come quello del 2015 denominato “L’eredità di Falcone e Borsellino” che riporta immagini sugli studenti provenienti da diverse parti d’Italia diretti a Palermo per manifestare contro le mafie.

La pacifica manifestazione degli studenti lungo le vie di Palermo

La mostra presso l’aeroporto dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino è stata organizzata con il contributo di Ansa, Aeroporto di Palermo, Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Sicilia e Fondo Sociale Europeo SICILIA 2020, testi di Francesco Nuccio e Franco Nicastro.

Per la stesura di questo articolo si ringraziano gli occasionali corrispondenti de ilMirino che da Palermo hanno fatto pervenire riferimenti e foto degli eventi.

Palermo, il palco e parterre del Foro Italico

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