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Paola Borboni, una vita per il teatro

Nasce in provincia di Parma nel 1900 e, dopo aver frequentato i primi anni della scuola magistrale, decide di abbandonare gli studi che, per la verità, non ha mai sinceramente amato. Ha soltanto sedici anni e opta toto corde per il teatro.

Infatti, abbraccia con entusiasmo l’assidua presenza sul palcoscenico e, grazie al padre impresario teatrale, trova a Milano l’opportunità di recitare al Filodrammatici. Non tarda a mettere in evidenza tutta la sua spontaneità e il modo assai spigliato di interpretare le varie parti. Piace non solo al pubblico, ma anche alla critica.

Anticonformista e sempre sottilmente ironica, contesta nel 1925 il regime del Ventennio che dipinge in ogni occasione la donna tutta casa e famiglia. E va in scena con l’ ”Alga marina” interpretando un personaggio osé, parzialmente spogliata. Scrive a questo proposito Orio Vergani che si sono visti qui più binocoli in funzione che non in occasione delle corse ippiche a San Siro.

Paola appare sempre più brava e sensuale. Non disdegna di presentarsi al pubblico in sala appena coperta da un velo trasparente e afferma, pienamente convinta, di rendere partecipe anche gli spettatori nell’ammirare le bellezze di cui la natura l’ha dotata.

Potremmo definirla ”maestra delle sfide” in tutti i giochi teatrali che desidera condurre e rafforza la sua presenza sul palco affiancandosi a famosi attori come, ad esempio, Luigi Cimara e Salvo Randone, quest’ultimo diventato suo compagno anche nella vita.

Nel 1942 si dichiara sincera ammiratrice di Luigi Pirandello, tanto che mettera’ in scena una quindicina delle sue commedie. Spesso trasgressiva, diventata nel frattempo anche diva del cinema, non si limita a pochi generi teatrali, e passa dalla commedia all’operetta, dal dramma al cabaret. Nel 1954 assume pure il ruolo di capocomico.

Eccentrica, tutto sommato ben voluta dalla critica, dice di se stessa: ”Mi piace rischiare e non mi importa se all’improvviso diventassi antipatica”. Lascia dopo molti anni il compagno di una vita Salvo Randone e, nel 1972, sposa il poeta Bruno Vilar, di ben 42 anni più giovane di lei. Certa stampa si sbizzarrisce in una serie di malignità, ma la coppia procede affiatata.

Paola Borboni non frena affatto nel suo lavoro e nel 1973 la vediamo in compagnia del regista Dino Risi per essere interprete nel film ”Sesso matto”. Reciterà anche in altri sette film. Purtroppo, nel 1978, il marito muore in un incidente stradale e anche lei, in auto al suo fianco, resta ferita con una fastidiosa zoppia che l’accompagnerà per il futuro.

Tuttavia, l’attrice non si arrende. Mette in scena Goldoni e concede numerose interviste. Ma la vecchiaia si fa sentire e a ben novantaquattro anni lascia il teatro. Si trasferisce in una casa di riposo e ci lascerà per sempre nell’aprile del 1995.

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