venerdì, Aprile 19, 2024
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ORIGINI DELLA CHIESA SS.TRINITA’

di Carlo Radollovich

Si ritiene che la vecchia chiesa medievale sia stata eretta attorno al 1200, ma l’unico documento che testimonia l’antichità di questo tempio risale al 1250, data in cui il pontefice Innocenzo IV emise espressamente una Bolla con la quale la SS. Trinità veniva affidata all’ordine degli Umiliati. Si ipotizza tuttavia che i frati Benedettini ne presero possesso antecedentemente, bonificando addirittura l’intera zona, ricca di pozze stagnanti malgrado la presenza di piccoli corsi d’acqua.

Nel 1291 divenne parroco il ben noto frate Bonvesin de la Riva, il quale era già famoso per aver descritto in una sua opera, il “De magnalibus urbis Mediolani”, le bellezze della nostra città, esaltando pure le positive qualità degli abitanti. Bonvesin aveva accolto un particolare invito del papa Niccolò IV ossia suonare le campane tre volte al giorno per ricordare ai fedeli un momento di preghiera,. Questa pratica venne applicata, per la prima volta, proprio nella chiesa della Santissima Trinità.

Nel 1616 la chiesa subì un violento incendio, ma entro una ventina d’anni il restauro poté dirsi concluso. Piccoli interventi al tempio vennero effettuati nei successivi due secoli sino ad arrivare, senza particolari note, sino ai primi anni dell’Ottocento, ove si eseguirono importanti eventi strutturali di natura romanica. Nel 1841 si demolì la facciata in cotto, mentre nel 1882 venne aggiunto il coro nel retro dopo aver effettuato l’allungamento di due campate.

Ai primi del Novecento la chiesa ebbe una nuova facciata, neo barocca, realizzata con getto di cemento. Finalmente, nel 1911, venne eretto il nuovo campanile in sostituzione di quello vecchio e piccolo, ora conservato in un cortile di via Giannone.

Purtroppo, nel corso del secondo conflitto mondiale, un bombardamento distrusse la canonica. Il triste evento mise in luce alcune colonnine coi relativi capitelli di uno dei chiostri, ridotto a suo tempo a sede dell’oratorio. In chiesa era altrettanto facile ritrovare alcuni segni della sua antichità, specialmente nelle feritoie della navata centrale, ancora visibile nell’attiguo cortile sino al 1968.

Proprio da tale data iniziò la demolizione di questo tempio, esclusivamente per motivi urbanistici. Precedentemente, su progetto dell’architetto svizzero Fritz Metger, era stato dato avvio alla costruzione della nuova Santissima Trinità, all’angolo tra le vie Giusti e Rosmini. Una chiesa che poggia su sei grandi pilastri a croce, ricca di opere moderne e di nuove vetrate colorate. Ma chi ha avuto la fortuna di vivere all’ombra della vecchia, non potrà che rimpiangerla con velata malinconia, unitamente a tutti gli abitanti dell’ex Borgo degli Ortolani.

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