di Carlo Radollovich
Su “ilMirino” del 26 maggio scrivevamo che i concorrenti rimasti in lizza, per l’occupazione di un ampio lotto di terreno al Portello, erano in totale tre.
Citavamo il Gruppo Prelios con il “Magnete” ( ossia ampi spazi dedicati al ciclopedonale e aree-gioco per bimbi), la Vitali SpA (linea verde longitudinale al Portello) e infine il Milan per la ventilata costruzione di uno stadio calcistico.
I rossoneri sono tornati all’attacco con una superofferta di 150 milioni di euro, due volte e mezzo il valore di mercato dell’area.
Va detto che, in attesa della decisione finale da parte della Fondazione Fiera, sono in ballo il canone annuo che si vorrebbe applicare e che si aggira sui 3 milioni di euro circa nonché la rapidità dei tempi di realizzazione delle singole opere. L’arco di tempo richiesto da Prelios e da Vitali Spa è senz’altro più breve rispetto a quello del Milan (circa sette anni per lo smantellamento dell’area Citroën e degli ex-padiglioni interessati, nonché opere di scavo e di costruzione del nuovo impianto).
Ricordiamo che i rossoneri, per poter occupare uno spazio che si estende su 15.600 metri quadrati, dovrebbero pure avere il consenso della Citroën, alla quale è stato rinnovato mesi fa un contratto d’affitto per altri diciotto anni.
L’azienda automobilistica sarebbe in linea di massima contraria alla realizzazione dello stadio perché non intenzionata a chiudere questa importante sede in cui lavorano più di cento persone.
In ogni caso, il Milan sarebbe pure intenzionato a contattare direttamente la Citroën, intavolando una trattativa che possa eventualmente prevedere tra l’altro un indennizzo relativo alla trasformazione dell’area. Ma su questo punto non si sarebbero trovati accordi.
In conclusione, il Comitato esecutivo della Fondazione Fiera esaminerà le proposte dei tre concorrenti all’inizio della prossima settimana, raccogliendo tutti gli elementi che verranno poi sottoposti al Consiglio generale della Fondazione in data 25 giugno.
Tutti ci chiediamo se l’impianto milanista potrà essere eretto. I cittadini che risiedono nelle vicinanze si dividono in due “partiti”: il primo è senz’altro favorevole alla costruzione dello stadio perché favorirebbe in loco il mondo del lavoro (oltre all’accrescimento del prestigio della squadra calcistica), il secondo voterebbe “no” perché l’impianto, eretto in uno spazio non estesissimo, creerebbe confusione e intralcio al traffico. Non ci resta che attendere.