mercoledì, Ottobre 9, 2024
spot_img

LA MITICA TAVERNA FERRARIO

di Carlo Radollovich

La vasta sala, che prende il nome dal primo gestore della Taverna, era adibita ad elegante caffetteria, ove le coppie chic degli anni Trenta si intrattenevano la sera per conversare, ma anche per ballare, ascoltando piacevoli brani di musica jazz. Ovviamente, considerati i divieti e certe sanzioni dell’epoca, i testi venivano accuratamente italianizzati (come si ricorderà, anche nel mondo dello sport si verificò un’analoga trasformazione. Infatti, l’hockey era stato tradotto “ochei”, il basket era diventato “palla al cesto” mentre la stessa squadra del Milan dovette convertirsi in “Associazione Calcio Milano”).

La Taverna si trova inserita nel Palazzo Mezzanotte in piazza Affari (tale imponente struttura, in puro stile Novecento, decisamente monumentale, stupiva per la sua altezza: trentasei metri). La Taverna Ferrario era stata sistemata sotto quell’ampio spazio, denominato “Sala della Grida”, ove sino agli anni Novanta si effettuavano ancora a voce le contrattazioni azionarie, ora esclusivamente telematiche.

La Taverna, ora utilizzata per conferenze, convegni e meeting, ingloba alcuni resti dell’antico teatro romano, mentre ulteriori avanzi sono osservabili nel Palazzo Turati, ubicato in via Meravigli.

Forse non tutti ricordano che a decorare le pareti fu chiamato niente meno che Gio Ponti, a quei tempi direttore artistico della Richard Ginori. Egli optò per una decorazione a piastrelle con la finalità di riprodurre sei figure femminili, in chiave allegorica, con riferimento ai vecchi mercati milanesi. Ecco perciò apparire l’ortolana, la ciliegia, la fruttivendola, ma anche la fioraia, la pescivendola e l’acquaiola.

Tali raffigurazioni abbracciano alcuni vivaci colori tra i quali spiccano il rosso pompeiano, l’oro e il bruno. Per quanto riguarda le pareti della galleria sopraelevata, furono create caratteristiche rappresentazioni ad arabesco che riflettono alcuni giochi nuovi e quelli d’un tempo: tennis, golf, scacchi, gioco dell’oca e altri ancora.

Il tutto è visitabile durante le giornate del FAI oppure in occasione di eventi pubblici, sicuramente evidenziati dalla stampa cittadina.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi Articoli