di Carlo Radollovich
Se chiudiamo gli occhi per un attimo, immaginiamo di vedere con la fantasia una vecchia via con portici che, giungendo dalla Roma imperiale, facilitava l’ingresso in Milano di viandanti, artigiani e persone dedite ai commerci. Si tratta dell’attuale corso di Porta Romana e si calcola che allora fosse interamente lastricata per almeno settecento metri.
Ai suoi lati esistevano numerose botteghe, le cui acque reflue venivano in qualche modo canalizzate, approfittando della presenza sul territorio di ricche sorgenti d’acqua.
Il tutto venne realizzato nel II secolo e dobbiamo purtroppo registrare che l’invasione di Attila, nel 452, condusse alla distruzione totale dei portici, botteghe comprese.
Facciamo un passo indietro, quando Ottaviano Augusto (27 a.C. – 14 d.C.) pensò di far costruire in Milano il suo maestoso “palatium” tra le attuali Porte Vercellina e Ticinese, assolutamente ben protetto da una cinta muraria che sfiorava i 4400 metri.
Immaginiamo la sorpresa delle nostre autorità quando nel 1943, a seguito di un pesante bombardamento aereo, si trovarono a tu per tu, in via Brisa, con i resti delle sale di rappresentanza di quello che doveva essere un gioiello di palazzo.
Accanto al palazzo imperiale, in una zona che potremmo identificare tra corso Magenta e le vie del Torchio, Cappuccio e Luini, sorgeva l’ampio circo per i consueti giochi e le seguitissime corse, forse uno dei simboli della vita romana. Qui l’imperatore, fedele all’usuale “panem et circensem”, lanciava sulla folla un bel gruzzolo di sesterzi.
Nelle vicinanze del circo sorge oggi la chiesa dedicata a San Giorgio al Palazzo e qui risulta chiaro il riferimento al vecchio “palatium”. Si ipotizza che esistesse in loco un impianto termale collegato con lo stesso “palatium”, i cui resti sono oggi visibili nella via Santa Maria in Valle.
Ma ecco presentarsi davanti a noi altri resti, quelli risalenti al vecchio anfiteatro romano, venuti alla luce durante gli scavi effettuati nel 1983. Si trattava di una costruzione che prevedeva un’ampia ellissi con un asse maggiore di ben 150 metri circa. Era ubicata tra le attuali vie Arena, Conca del Naviglio e De Amicis.
Ma una sorpresa ancora più ricca di evidenziò durante i lavori del Palazzo della Borsa (1929). Infatti, qui si osservarono strutture in pietra che sostenevano le gradinate di un teatro romano che poteva ospitare oltre tremila persone e che venne edificato nel corso del I secolo per poi subire la distruzione, purtroppo completa, da parte di Federico Barbarossa nel 1162.
Le notizie riguardanti la storia di Roma con riflessi su Milano, sono ovviamente numerose altre, ma per il momento arrestiamo le nostre descrizioni, ricordando soltanto che la nostra città fu anche sede di una Zecca, i cui resti sono visitabili nei pressi delle vie Moneta e del Bollo.