domenica, Novembre 17, 2024
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Maria Luisa Spaziani, l’amica di Eugenio Montale

Questa poetessa, assai delicata nello scrivere, nasce a Torino nel 1922 da famiglia benestante, affronta da privatista l’esame di maturità classica per poi iscriversi alla facoltà di Lingue. Si laurea con il massimo dei voti con una tesi su Marcel Proust.

Ottiene una borsa di studio che le consentirà di seguire alcuni corsi a Parigi, mentre nel frattempo dirige una rivista dal titolo ”Quaderni del girasole” e poi “Il dado”; grazie a quest’ultima riesce a farsi conoscere nel mondo letterario, in particolare da Pratolini e da Virginia Woolf”.

Tra i grandi della poesia è priva di contatti con Eugenio Montale, ma l’occasione per la conoscenza si presenterà nel 1949. Tra i due nasce una viva simpatia, tanto da sfociare in una affettuosa amicizia che probabilmente il poeta vorrebbe spingere oltre, dedicando a lei alcune poesie più che cordiali. Ma la spinta sentimentale tra i due non si concretizzerà mai.

La Spaziani compone alcune liriche all’inizio degli anni Cinquanta che spedisce a Mondadori confidando nella pubblicazione. L’editore risponde favorevolmente e le pubblica nel 1954 con il titolo ”Le acque del sabato”. Nel 1956 il padre di Maria Luisa subisce un crack finanziario e la figlia si vede pertanto costretta a trovarsi un impiego.

Lo trova in un collegio di Treviglio come insegnante di francese e il contatto con gli studenti crea in lei momenti di vera felicità. Questo stato di festosità interiore le consente di comporre, poeticamente, amabili versi in ”Luna lombarda”, più avanti inseriti nel volume “Utilità’ della memoria” del 1966.

Il suo matrimonio con Elemire Zolla (noto studioso della tradizione esoterica) avviene nel 1958 dopo dieci anni circa di fidanzamento. Ma il vincolo si scioglie ben presto, nel 1960. Professionalmente, la Spaziani cresce diventando docente in Lingua e letteratura francese presso l’ateneo di Messina e, in ambito accademico, cura tra l’altro l’uscita del volume “Pierre de Ronsard fra gli astri della Pleiade” nonché ”Il teatro francese del Settecento” del 1974.

Non tralascia di effettuare importanti traduzioni dal francese relative a Racine, Flaubert e Gide, eseguendone pure dall’inglese e dal tedesco. Procediamo nel nostro ritratto su Maria Luisa Spaziani ricordando il suo libro in versi ”L’occhio del ciclone”, mentre con “Geometria del disordine” vince il premio Viareggio del 1981.

Nel 1986 raggiunge la vetta della sua carriera poetica con ”Le stelle del libero arbitrio”. Infatti, grazie anche al suo garbato modo di scrivere’, perviene qui a frasi molto chiare e decisamente cristalline. Infine, non dimentichiamo la sua produzione ”amorosa” ne ”La traversata dell’oasi” del 2002, libro che comprende ben 180 liriche.

Si ammala improvvisamente nel 2014 e ci lascia per sempre nel mese di giugno all’età di novantuno anni.

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