Dopo 3 consiliature vissute come consigliere del Municipio 8, Marco Anguissola ha deciso di portare la sua esperienza al Consiglio Comunale con la Lista Civica che appoggia il candidato sindaco Bernardo.
Una scelta derivata dalla sua storia personale e professionale e dall’esperienza di oltre 15 anni al servizio del consiglio di zona e del municipio.
Ma è soprattutto una scelta comandata dalla necessità di occuparsi di una città che ritiene abbandonata e lasciata al degrado da una Amministrazione che ha vissuto di tante parole e pochi fatti.
Anguissola ci ha gentilmente concesso un’intervista che vi riportiamo.
Perché ha deciso di candidarsi come Consigliere Comunale?
Guardi, non le sembri una risposta banale e scontata: sono milanese, nato e cresciuto a Milano e amo follemente questa città. Da anni sono impegnato sul territorio, sono stato consigliere del Municipio 8, la mia zona, e ora voglio mettermi a disposizione di tutti i milanesi. Al di là dei sentimenti, ho le idee chiare su cosa fare e come farlo; credo che le mie competenze e l’esperienza maturata in questi anni in Consiglio municipale possano essere un valore aggiunto.
Mi lasci aggiungere che la mia formazione cattolica mi spinge sempre a mettermi a disposizione degli altri. Nel caso del mio impegno politico e civico questo si traduce nella volontà di contribuire al bene comune, attraverso la gestione della cosa pubblica.
Parliamo di sicurezza, un problema spesso associato ad un’altra tematica che è quella delle periferie: Lei cosa ritiene sia necessario fare per migliorare questa situazione?
Sono due temi, la sicurezza e le periferie, naturalmente e strettamente legati. Ed è qui che “casca l’asino” di Sala: il sindaco uscente si è riempito la bocca di progetti, di riqualificazione dei quartieri periferici e via propagandando. La realtà ci dice che si è occupato per lo più dei quartieri del centro o delle zone più cool. Il resto della città è stato abbandonato al degrado, all’illegalità e molti casi alla paura. E, attenzione, non lo dico io per partito preso, lo denuncia la gente delle periferie, la quale molto chiaramente ci dice: noi Sala qua non l’abbiamo mai visto. Da parte sua, Luca Bernardo ha sempre girato tutte le zone di Milano e non solo in campagna elettorale: lo ha fatto come medico, come uomo vero vicino alle persone e lo farà anche da sindaco.
La situazione nelle periferie e nelle zone meno sicure si migliora certamente mettendo più risorse per il presidio del territorio, quindi con una presenza più massiccia e costante delle forze dell’ordine. C’è poi un’emergenza da risolvere per quanto riguarda le occupazioni abusive delle case popolari, dietro alle quali c’è un vero e proprio racket a cui non sono estranei certi ambienti dell’estrema sinistra. Un’altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione per la vivibilità dei quartieri sono i legami tra le comunità che li popolano. Le amministrazioni di sinistra, in ossequio alla propria ideologia, hanno promosso una presunta accoglienza buonista che si è tradotta in una diffusa dis-integrazione sociale. Il che, appunto, si è tradotto in insicurezza, illegalità e degrado in molti quartieri dove si sono create delle inaccettabili “zone franche” dove succede di tutto. Lì c’è da intervenire con mano decisa.
Le piste ciclabili sono state una prerogativa per l’amministrazione Sala nonché argomento di grandi dibattiti in città: c’è chi le ritiene utili, sia per una questione di mobilità che di sostenibilità, e chi invece pensa non siano state realizzate sulla base di un progetto chiaro e completo e, per questo, provochino disagio e difficoltà. Lei cosa ne pensa?
Parlavo prima di ideologia. Ecco anche in tema di mobilità sostenibile Sala e la sua amministrazione si sono mossi su base ideologica, peraltro con l’arroganza tipica di chi pensa di avere sempre ragione, senza confrontarsi con chi vive la città per davvero, chi si sposta, le categorie interessate da certi interventi. Era successa la stessa cosa su Area C e Area B, altre questioni sulle quali cui vogliamo fare modifiche importanti.
Sulle piste ciclabili, ancora una volta, non è Marco Anguissola a dirlo, sono i commercianti ad averle bocciate all’unanimità. Idem gli automobilisti, diventati il bersaglio preferito delle giunte di sinistra. Basta passare in corso Buenos Aires per rendersi conto di cosa stiamo parlando. Una follia. Tutti vogliamo migliorare la qualità dell’aria di Milano e favorire una mobilità alternativa rispetto all’utilizzo dei mezzi a motore, ma non così, non con questa improvvisazione.
Sa la cosa che mi ha fatto più ridere (anche se ci sarebbe da piangere)? Che un famoso ex ciclista (schierato con Sala!) abbia detto pubblicamente che le ciclabili sono un disastro, hanno tolto parcheggi, hanno aumentato traffico e smog e hanno pure incrementato i rischi per chi va in bici. E se lo dice lui, non ho altro da aggiungere…
C’è un progetto o un’istanza che Le sta particolarmente a cuore a cui vorrebbe poter dar voce qualora venisse eletto?
Guardi, un tema che mi sta particolarmente a cuore e che è ampiamente sviluppato nel programma di Bernardo e di tutto il centrodestra, è quello dell’innovazione legata alla macchina amministrativa, che va interamente digitalizzata.
La Milano che voglio è una città veloce, sempre più smart, al passo col mondo economico e finanziario, ma anche accessibile a tutti, in modo rapido e semplice. Basta code e attese infinite per pratiche semplici che la burocrazia rende interminabili.
E’ fondamentale avere connessioni pubbliche free per chi studia. Insomma, la mia Milano ideale è una città tecnologicamente su misura per persone e imprese. Questo, tra l’altro mi viene richiesto da più parti incontrando le persone. Ecco, il mio impegno è quello di dare risposte concrete alle esigenze dei miei concittadini. Un impegno che avrà ancora più forza se saranno in tanti il 3-4 ottobre a scrivere “Anguissola” sulla scheda dopo aver barrato il simbolo della lista Luca Bernardo Sindaco.