di Carlo Radollovich
Pioggia, pioggia sempre più intensa su Milano e su tutta la Lombardia.
I cittadini che abitano in prossimità del Seveso o del Lambro sono in continua allerta dopo aver subito innumerevoli danni derivanti dalle esondazioni dei due fiumi. In via Corelli, i Vigili del fuoco hanno dovuto purtroppo sgomberare una decina di famiglie.
Tutti si chiedono perché questi benedetti scolmatori, che avrebbero sensibilmente limitato o addirittura sconfitto gli inconvenienti di questi giorni, non siano mai stati realizzati in città, malgrado se ne parli da decenni.
Anche pendolari, operai e impiegati sono alle prese con continui disagi. Molte strade dell’area Niguarda e dell’Isola sono invase da fango e detriti. La linea 2 del metrò è ancora allagata nel tratto Centrale-Stazione Garibaldi e l’ATM ha messo a disposizione gran parte della propria disponibilità operativa nel tentativo di ovviare alla grave disfunzione, ma la situazione, nella mattinata di oggi, non era ancora stata risolta. I mezzi sostitutivi erano stati impiegati avvertendo gli utenti con centinaia di volantini, ma le file di persone in attesa, alla Stazione Garibaldi, continuavano a crescere.
Due buone notizie: i treni della “linea gialla” hanno ripreso la loro marcia, mentre per quanto riguarda la “linea 3”, è stato prosciugato dall’acqua il tratto Zara-Sondrio.
Le idrovore hanno compiuto il loro dovere in più punti, ma un altro nemico deve essere contrastato con più mezzi: l’innalzamento della falda, fenomeno mai riscontrato in passato.
I treni pendolari hanno fatto registrare ritardi (si sono acuiti i problemi sul nodo ferroviario di Melzo) e, in tutto questo intricato bailamme, il sindaco Pisapia ha assicurato il proprio impegno per reperire due milioni di euro, necessari per risarcire ai cittadini i danni provocati dalle esondazioni. L’arcivescovo Scola ha assicurato tutta la sua solidarietà.
Fabrizio De Pasquale (Forza Italia) ha avanzato una precisa proposta: il Comune possa esentare, a partire da subito, i cittadini colpiti da esondazione dalla seconda rata della Tasi e Imu.
Veramente forti i disagi che le comunità don Anonio Mazzi e don Virginio Colmegna hanno dovuto sopportare a seguito del pronunciatissimo straripamento del Lambro. Don Antonio ha lanciato un messaggio chiedendo fondi per ricostruire case per coloro che sono rimasti senza. Anche don Colmegna prega la città di intervenire procurando un tetto, almeno provvisoriamente, per tutti coloro che ne sono stati privati.