domenica, Dicembre 22, 2024
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Luisa Ferida, attrice dalla debole personalità

Il suo vero nome è Luigia Manfrini Farnet, nata a Castel San Pietro, in provincia di Bologna, nel 1914. Studia presso un istituto religioso, ma ne esce presto per dedicarsi alla recitazione. Avverte di essere in possesso di buone qualità’ per interpretare il ruolo d’attrice e in effetti, dopo alcuni provini andati a buon fine, viene scritturata dalle compagnie di Ruggero Ruggeri e Paola Borboni.

Il teatro le consente di farsi notare anche nel settore cinematografico, tanto che Alessandro Blasetti la vuole protagonista nel film “Un’avventura di Salvator Rosa”, accanto ad un divo dell’epoca all’apice della fama, Osvaldo Valenti, che presto diventerà suo compagno.

Blasetti la riconfermerà in coppia con Valenti nel film “La corona di ferro” che la renderà famosa e ben accetta da parte del pubblico. Dopo aver recitato ne “La cena delle beffe” accanto a Clara Calamai ed Elisa Cegani, la sua fama è in netta ascesa. Dopo “La bella addormentata” e “Fari nella nebbia”, si riscontra la caduta del governo Mussolini.

Ma Luisa Ferida e Osvaldo Valenti aderiscono alla Repubblica di Salo’. Si trasferiscono dapprima a Venezia e poi a Milano. Entrambi bellissimi, sono al centro di molte trasgressivita’ e, a quanto pare, anche di droga. Incredibilmente, lei è lui diventano “protagonisti” della famigerata banda Koch e frequentano Villa Triste, ove vengono tenuti prigionieri, e persino torturati, diversi partigiani.

L’arcivescovo di Milano, Ildefonso Schuster, protesta vivacemente presso il commando tedesco, tanto che i repubblichini decidono di chiudere Villa Triste, arrestando Koch e la sua banda. Anche Ferida e Valenti vengono fermati subito dopo la Liberazione e condannati alla fucilazione (1945) perché ritenuti colpevoli di aver collaborato con Koch.

Negli anni Ottanta, il filosofo francese Jean Baudrillard tenta di riabilitare i due affermando che essi sono soltanto colpevoli di “anticonformismo”, ma questa operazione si presenta molto difficile perché i testimoni, sopravvissuti alla ferocia di Koch e dei suoi complici, raccontano nei particolari le torture subite, anche da parte dei due attori.

Rimarrebbero da chiarire i veri intenti della Ferida in tutta la faccenda Villa Triste. E’ probabile che lei, dotata di una personalità alquanto debole, abbia aderito alle volontà di Valenti, forse inconsciamente, per dimostrargli, nel modo più sbagliato, tutto il suo amore.

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