di Carlo Radollovich
Quando Leonardo da Vinci giunge a Milano, proveniente dalla corte di Lorenzo de’ Medici, Ludovico il Moro lo accoglie con vero entusiasmo e provvede ad offrirgli un degno alloggio, riservandogli un prestigioso appartamento nei pressi dell’Arcivescovado.
In città, la notizia dell’arrivo di Leonardo si diffonde rapidamente e la curiosità di molti cittadini tende a “rubare” un suo semplice gesto o anche parole, giusto per cominciare a comprendere la genialità di quel maestro tanto decantato.
Ma Leonardo decide di scostarsi subito da eccessive forme di dialogo pubblico e si mostra per contro dotato di riservatezza. Dorme pochissimo, consuma pasti frugali ed e’ già concentrato sull’opera che Ludovico gli ha prontamente commissionato: “L’ultima cena”.
Lavora con molto impegno nel refettorio di Santa Maria delle Grazie e presto tutta l’Europa conoscerà quale meraviglia d’affresco è stata realizzata.
Ma Ludovico non è soltanto attratto dal mondo dell’arte. Pensa anche a quello privato, in cui ama crogiolarsi. In uno degli incontri con Leonardo, lo prega di immortalare su tela la giovanissima Cecilia Gallerani, che tutta la corte milanese conosce come sua dolcissima amante.
La moglie Beatrice (vedi foto) soffre in silenzio e rimarrà impietrita quando osserverà il dipinto “La dama dell’ermellino”. Il Moro si rende conto che non è più possibile trattenere Cecilia al Castello e gli farà dono dello stupendo palazzo di via Broletto, già posseduto dal conte di Carmagnola. In questa sede la giovane darà vita ad uno dei primi circoli letterari.
Ma ecco che in data 3 gennaio 1497 una tragica notizia scuote Ludovico: muore di parto la ventiduenne moglie Beatrice. Egli fa allestire una particolare stanza, la cosiddetta “camera migra” ove pregherà e digiunerà, con la mente sempre rivolta verso di lei.
Ma il destino si accanisce ulteriormente contro Il Moro. Infatti, Gian Giacomo Trivulzio si appresta a marciare su Milano come da ordini impartiti dal re francese Luigi d’Orleans. Ludovico si da’ alla fuga abbandonando la città nel settembre del 1499.
Nel frattempo, il Trivulzio occupa Milano. Nel 1500 il Moro tenta di dare battaglia ai francesi, ma ne esce sconfitto. Catturato, viene confinato nel castello di Loches in Francia ove troverà la morte nel 1508. Da quel momento, ha termine per Milano il periodo d’oro, mentre le dominazioni straniere occuperanno la città per un lunghissimo periodo: niente meno che per 360 interminabili anni.