E’ giunto il momento, per Ludovico, di prendere moglie con una certa sollecitudine, forse perché spinto dal fatto che il duca Gian Galeazzo, figlio di Bona di Savoia (la quale era stata estromessa dal potere ducale per decisione dello stesso Ludovico), sta per diventare padre a tempo di record dopo il matrimonio con Isabella d’Aragona. E ciò lo indispettisce.
Il Moro si è peraltro già impegnato con Beatrice d’Este, sin da quando era bambina, ma la sua situazione sentimentale, che possiamo definire “delicata”, si scontra con la presenza nelle sue stanze della bellissima Cecilia Gallerani, ossia la “dama con l’ermellino”, ritratta da Leonardo Da Vinci in un affascinante dipinto.
Infatti, egli rimanda la data del matrimonio con Beatrice per ben tre volte, ma la necessità di sostituirsi al nipote Gian Galeazzo per prendere possesso effettivo del ducato di Milano, lo spinge a fissare il matrimonio per il mese di gennaio 1491.
E a fine dicembre, con una temperatura rigidissima, il corteo nuziale si muove da Ferrara per poi raggiungere Milano, ma il matrimonio viene celebrato presso il castello di Pavia con un fasto decisamente limitato. Perché Pavia e non Milano ? Abilmente diplomatico, egli non intende frustrare Gian Galeazzo, legittimo duca di Milano.
In ogni caso, il matrimonio con la sedicenne Beatrice (23 anni di differenza rispetto al marito), si consuma solo a marzo, dopo che egli avrà pienamente convinto la sposa che il suo legame con la Gallerani è venuto completamente a cadere. E dal 1491 iniziano per Ludovico anni d’oro.
Anzitutto l’affetto della moglie lo rinnova interiormente. Beatrice molto bella e gentile, dopo alcuni scontri all’inizio, si innamora profondamente di lui. Lei migliora la propria cultura, si interessa di musica, abbraccia i poemi cavallereschi senza dimenticare l’arte del ricamo e addirittura l’amore per la caccia.
Viene accolta molto calorosamente a Venezia come ambasciatrice del Moro e, quando gli incarichi ducali lo consentono, galoppa molto volentieri nei parchi, attorniata da cani e falconi. Nel gennaio 1493 partorisce un maschio, Ercole, poi rinominato Massimiliano, e susseguentemente Francesco.
Ludovico gode di un’ottima considerazione da parte del mondo cristiano e, nell’ addomesticato conclave dell’agosto 1492, ove un ruolo di spicco viene svolto dal cardinale Ascanio, fratello di Ludovico, quest’ultimo, grazie ad una serie di particolari macchinazioni, riesce a far eleggere papa Rodrigo Borgia, uomo molto ricco e decisamente nepotista, che si farà chiamare Alessandro VI.
Il pontefice nominerà il cardinale Ascanio vicecancelliere mentre Ludovico viene riconosciuto amministratore e governatore dello Stato di Milano. E quando Gian Galeazzo si spegne nel 1494 (morte davvero sospetta per probabile avvelenamento), Ludovico diventa a tutti gli effetti signore e duca di Milano.