Figlia di Raffaele Viviani, uno dei creatori del teatro napoletano del Novecento, nasce nel capoluogo campano nel 1917 e, dopo aver frequentato il liceo classico, si laurea in Lingue con il massimo dei voti. Dapprima frequenta il Guf (Gruppi Universitari Fascisti), ma in seguito si rende conto delle anomalie che contraddistinguono il Ventennio.
Infatti, durante il secondo conflitto mondiale, abbraccia gli ideali promossi dalla Resistenza e, terminata la guerra, riceverà dalle autorità una croce al merito. Diventa consigliere comunale della sua città nel 1947 e un anno più tardi viene eletta alla Camera dei deputati.
Nell’Aula, la sua attività politica si protrarrà per oltre vent’anni. Sposata con Riccardo Longone, avrà presto un figlio. Lo cura amorevolmente e nel frattempo condivide il proselitismo femminile di Teresa Noce, una ”rivoluzionaria” che difende a spada tratta i diritti della donna.
Lavora a pieno ritmo a favore dell’emancipazione femminile senza tralasciare di impegnarsi in alcune discipline sportive: effettua diverse cavalcate, pratica la vela e affronta a nuoto, mettendo in risalto una preparazione atletica di tutto rispetto, il periplo dei faraglioni dell’isola di Capri.
La sua luce romantica, espressa nel nome di quello spirito teatrale impressole dal padre, si evidenzia anche nel vestire: apprezza in modo particolare il colore rosso che si accompagna, secondo lei, alla sua esile figura e ai capelli assai corti.
Sotto l’aspetto politico, lei che non aveva mai avversato il mondo sovietico, si rende conto quanto le idee di Mosca siano completamente superate da quelle occidentali e prende atto di un decadimento che forse non si sarebbe mai aspettato.
Tuttavia, non crede nel Patto Atlantico, che non ritiene possa essere adatto per il nostro Paese. Però si libera di quel bagaglio che era proprio del ”mausoleo” sovietico e si tira fuori idealmente ancora prima del suo crollo avvenuto tra il gennaio 1990 e il dicembre 1991.
E che dire della sua vita privata ? Dopo le cure dedicate alla famiglia, ecco apparire accanto a lei una figura femminile, una donna che le resterà vicino sino alla fine dei suoi giorni.