E’ raro che in un CD d’esordio ci si imbatta in una artista con una personalità così prorompente come quella di Lucia Filaci. Ci vuole tempo, esperienza, lungo lavoro, in genere, per mostrare certe caratteristiche. Eppure Lucia Filaci, cantante jazz che arriva dalla lirica, pur essendo molto giovane e al suo primo lavoro discografico – “A tu per tu”, edito dall’etichetta Wow Records – sfodera una personalità e uno stile davvero unici. E non dimentichiamo che Lucia, oltre che interprete, è anche arrangiatrice e compositrice, sensibile e brillante.
Il CD è composto di dieci brani. Sei originali e quattro che rappresentano omaggi a grandi del jazz, come Mort Dixon-Ray Henderson, Duke Ellington, Charlie Parker e a un maestro del calibro di Luis Bacalov. Il lavoro di Lucia Filaci regge bene il confronto con questi mostri sacri, anche grazie agli artisti che la accompagnano: Andrea Beneventano (pianoforte), Dario Rosciglione (contrabbasso) e Gegè Munari (batteria). E ad altri, altrettanto importanti, che di volta in volta, contribuiscono a dare risalto alla performance di Lucia.
Quello che merita qui sottolineare è la voce di Lucia Filaci. Dotata di uno swing innato e una ricchezza di modulazioni e sfumature incredibili, è capace di espandersi a livelli virtuosistici, con una agilità e una brillantezza uniche. Bastano poche note a Lucia per creare una atmosfera di raffinatezza, anche quando i testi con leggerezza e ironia descrivono “tranche de vie” quotidiane, da quando ci si sveglia, si va al bar (“il bagno è per di là”) o a casa per un pranzo frugale ma saporito. Nel brano “Friarello swing” (“aglio, olio e peperoncino”) da notare l’eccellente prova del clarinetto di Emanuele Urso.
La capacità di Lucia è saper usare la voce come uno strumento musicale, il famoso “scat”. E non è facile riuscirci improvvisando in tempo reale, se la musica non proviene da dentro. Se la cantante non sa farsi “cassa di risonanza” delle note, una per una, cogliendone il tempo e le sfumature con una precisione assoluta. Si ascolti, a questo proposito, la sua interpretazione di “Bye Bye Blackbird” e “Donna Lee”.
In “Siamo il jazz”, prevalgono la melodia garbata, d’altri tempi, insieme a un fraseggio pianistico, e un sassofono sofisticato alla ricerca di spazi intimi. In “Indecisione Blues”, l’artista è “bloccata come un chiodo”, non sa scegliere il ritmo giusto: blues, brasiliano, bossa, funky. Quando i pensieri si confondono nella mente e impediscono di agire, allora ecco che Lucia suggerisce una serie di vocalizzi senza senso che servono a liberarci dall’imbarazzo, facendoci ritrovare una certa libertà. E anche il suo parlato “fuori controllo” mitraglia impazzito, a ritmo frenetico. E fare tutto ciò con il tempo giusto è da artisti d’eccezione. Il jazz latino, brasiliano, afro cubano, scivolano via in “Estate sei mia”, mentre in “Serenade to sweden” esce poderosa la vocalità lirica intensa e vibrante, fino a raggiungere acuti impensabili.
Ma vediamo cosa dice Lucia di sé: “A Tu per Tu è il titolo del mio primo lavoro discografico. Ho scelto di intitolarlo così perché ritengo, a partire dalla mia esperienza, che solo guardandosi dentro e accettandosi per ciò che si è come artisti e come individui, ci si possa dare la possibilità di essere quello che si desidera. Questo lavoro, difatti, rappresenta per me un passaggio di vita fondamentale, ossia la scelta di trasformare il mio percorso e la mia vocalità da cantante lirica a cantante jazz. Ma soprattutto accettare che queste componenti possano convivere perfettamente e in equilibrio dentro di me, il tutto coeso con uno stile e un linguaggio musicale come il jazz, un “luogo” dove la creatività è libera di esprimersi. Infatti, in questo progetto discografico ho espresso proprio questo concetto attraverso tutti i mezzi che avevo a disposizione: la melodia, il ritmo e lo stile di ogni brano.”
Questa è Lucia Filaci e ne condividiamo gli intenti. Ora sta a voi ascoltarla e apprezzare la sua grande professionalità.