di Carlo Radollovich
Come sappiamo, la M4, chiamata anche linea blu e attualmente in costruzione, collegherà l’aeroporto di Linate con il capolinea a San Cristoforo. Incrocerà la M1 a San Babila e la M2 a Sant’Ambrogio.
Risulterà una perfetta panacea contro il traffico milanese in centro e non solo, a tutto vantaggio dei nostri polmoni, ormai quasi saturi di scorie microsottili. Ma quando potremo contare di utilizzare questo ecologico e utilissimo mezzo? Pensando alla straordinaria rapidità con cui le metropolitane vengono realizzate negli Stati Uniti e soprattutto in Cina, ci illudiamo pensando che la M4 possa essere terminata entro due / tre anni al massimo.
Ma non è così. Le previsioni parlano chiaro e senza indugi: se tutto andrà bene e i lavori non subiranno intoppi (ma le recenti sorprese archeologiche del sottosuolo sembrano affermare il contrario), si potrà contare su un’apertura nel corso del 2022, non prima.
E nel frattempo il traffico in centro, a seguito dei disagi provocati dai lavori di questa linea, si farà sempre più caotico. Va considerato che siamo alla vigilia delle festività di dicembre e sono evidenti le ansietà e le motivate preoccupazioni dei commercianti e dei negozianti, i quali, lavorando in loco, vedono ridotte di molto le proprie possibilità di vendita.
Si riteneva che un parziale rimedio, per assicurare migliore fluidità del traffico, potesse provenire dalla riapertura di via Luini, che sbocca a senso unico su corso Magenta, ma la “manovra” non ha dato gli esiti sperati. E ci si chiede con tutta sincerità: perché i provvedimenti varati per scoraggiare l’ingresso dei veicoli privati in Area C saranno operativi soltanto a febbraio del prossimo anno? Non si sarebbe potuto anticiparli?
Si pensi ad una serie di inconvenienti, tra i quali, la chiusura al traffico di via Foppa, tra via Dezza e viale Coni Zugna. Osserviamo inoltre che le carreggiate sono state ridotte nelle aree di cantiere e perciò le stesse si trasformano in imbuti-trappola, quasi senza scampo. E poi vi sono veicoli, biciclette a parte, che inaspriscono la circolazione infilandosi nelle vie contromano, con l’idea (distorta) di bypassare i blocchi stradali.
Certe regole vanno osservate scrupolosamente, specialmente in questi momenti di traffico a singhiozzo. E se aumentassimo in città non solo i militari per ragioni di sicurezza, ma anche il numero di vigili urbani per dare una concreta mano agli infelici automobilisti?