mercoledì, Aprile 24, 2024
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UNA LEGGENDA SEICENTESCA

di Carlo Radollovich

Si narra che nel quartiere del Verziere (oggi piazza Fontana e dintorni), certamente uno tra i più malfamati della nostra città nel 1600, svolgesse la sua attività di fattucchiera una sorta di maga che, dalla sua abitazione di via Laghetto 2, “dirigeva” il traffico di numerose cartomanti che in zona facevano capo a lei.

Ma per quale motivo questa fattucchiera era ben conosciuta a Milano? Per un fenomeno assai curioso. Mentre la città stava soccombendo sotto il dilagare della peste (correva l’anno 1630), tutte le persone vicine di casa della maga scampavano alla grande diffusione del morbo.

Inutile aggiungere che la superstizione popolare attribuiva questo “miracolo” a fattori sicuramente correlati con la stregoneria.

Tuttavia, sembra che la risposta fosse da ricercarsi in tutt’altra direzione. Infatti, in via Laghetto, approdavano via acqua non soltanto barconi che recavano a bordo i marmi destinati alla Fabbrica del Duomo, ma anche numerosi sacchi di carbone destinati alla clientela locale. E il trasporto di tale materiale, con la sua polvere nera, ricopriva non soltanto i facchini, ma pure gran parte di via Laghetto. E’ probabile che il carbone, grazie alla sua straordinaria capacità assorbente, costituisse il vero segreto contro il diffondersi della peste ? Non lo sapremo mai. Rimane in ogni caso la constatazione che gli scaricatori di carbone, denominati in dialetto milanese “tencitt” (sporchi, decisamente neri su tutto il corpo), abitavano per lo più al numero 2 di via Laghetto (ora con il volto di una casa molto signorile), non furono mai attaccati dalla peste.

Su una parete di tale edificio è possibile osservare un dipinto che rappresenta la “Madonna di tencitt”, protettrice dei carbonai milanesi. Unitamente all’Assunta, si scorgono, defilati, San Rocco, San Sebastiano e San Carlo Borromeo.

La tela, da quasi quattro secoli seminascosta e poco protetta, è stata finalmente restaurata di recente grazie all’intervento di un avvocato milanese, salvatosi da un grave incidente, il quale volle esprimere la propria gratitudine alla Vergine.

Oggi, il dipinto risulta pure protetto da una robusta lastra di vetro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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