“La forza del destino” del grande compositore aprirà la stagione scaligera il prossimo 7 dicembre e l’opera sarà diretta da Riccardo Chailly. Ospiti di questo emozionante momento saranno Jose Carreras, Placido Domingo e la cantante Raina Kabaivanska. Peccato per l’assenza del presidente Mattarella, impegnato in una conferenza internazionale.
I lettori più anziani ricorderanno che La forza del destino inaugurò la stagione del 1965, mentre quella più recente (1999) avvenne sotto la direzione di Riccardo Muti. E quest’anno, sotto la bacchetta di Chailly, si esibiranno come protagonisti Anna Netrebko, Brian Jagde e Ludovic Tezier.
Un’unica “mesta” notizia: si registrerà l’ultima presenza di Dominique Meyer, il sovrintendente che, per raggiunti limiti d’età, ossia i più volte contestati 70 anni, lascerà la carica nel febbraio 2025. Al regista Leo Muscato sarà richiesto di evitare frequenti chiusure di sipario per i cambi di scena, al fine di non movimentare eccessivamente i relativi quadri.
Ricordiamo che l’opera avrà una durata di circa quattro ore e che la prevendita dei biglietti, repliche comprese, ha fatto registrare il tutto esaurito in pochissimo tempo.
Riteniamo che valga la pena di riassumere brevemente la storia di questa intensa e vibrante opera, su libretto di Francesco Maria Piave. Composta da Giuseppe Verdi nel 1862, la prima rappresentazione avvenne nel novembre dello stesso anno presso il teatro Marlinskjj di Mosca, mentre il debutto in Italia, con il titolo “Don Alvaro”, ebbe luogo al teatro Apollo di Roma nel febbraio 1863.
Vi furono due versioni: la prima, quella romana, che Verdi giudicò “andata abbastanza bene”, e la seconda con l’inserimento della ben nota e celebre sinfonia, che incantò il pubblico della Scala nel febbraio del 1869. Il finale venne mutato, ossia non più il suicidio di Don Alvaro, ma la sua sopravvivenza alla morte.
La partitura fissata dal compositore prevedeva, tra gli strumenti a fiato, l’impiego di tre flauti, due oboe, due clarinetti, due fagotti, quattro corni, due trombe e tre tromboni.