La mancanza di una congrua dose di piogge, che si sta verificando in numerose aree italiane, desta molte preoccupazioni tra il mondo agricolo. Infatti, i contadini si lamentano decisamente perché diverse colture stanno entrando in crisi. Ma anche il nostro portafogli ne soffre, se si considera che le verdure stanno raggiungendo costi sempre più onerosi.
Parlando di siccità assai marcata, è sufficiente dare una triste occhiata ai nostri fiumi. Purtroppo, non soltanto il Po sta evidenziando una magra assai preoccupante, ma anche i suoi affluenti. Ad esempio, il Serio sembra assumere i connotati di un torrente, lo Scrivia è quasi scavalcabile in certi tratti senza bagnarci i piedi, mentre anche il Mincio rallenta la sua portata d’acqua rispetto alle stagioni precedenti.
La situazione non è certo migliore per quanto riguarda i laghi (vedi i tre più importanti ossia il Maggiore, il Como e il Garda), i quali registrano importanti cali del prezioso liquido, tanto che i battelli di maggiore stazza riescono ad attraccare solo con mille difficoltà.
Ma per fortuna c’è una nota positiva da sottolineare, che riguarda la nostra città. Infatti, secondo uno studio effettuato dal Politecnico, l’area milanese non sta affatto andando incontro ad una crisi idrica. Dispone anzi di riserve che dovrebbero durare per alcuni decenni, merito delle nostre falde che hanno accumulato acqua da almeno un secolo.
Ciò ci consente di distribuirla anche alle aziende agricole a noi vicine. Esiste anche un altro elemento positivo che riguarda il patrimonio liquido milanese: mentre la dispersione, a livello nazionale, si aggira sul 40 %, le nostre perdite sarebbero limitate al 15 %.
Ovviamente, questa ricchezza locale non deve indurci a sprecare acqua, facendone uso a sproposito, ma dobbiamo limitare il consumo alle nostre effettive necessità.