giovedì, Maggio 9, 2024
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La nostra Darsena, breve storia

La Darsena, abbellita di recente e riaperta ufficialmente nel 2015 in vista dell’Expo, riceve il Naviglio Grande come immissario, scarica le proprie acque nel Naviglio Pavese e, come scolmatore, si affida al meno noto Cavo Ticinello, che scompare sotto il manto stradale di Piazza XXIV Maggio per poi perdersi nella Vettabbia.

Fu realizzata nel 1603 dal governatore spagnolo Pedro Enriquez de Acevedo e, non molto tempo dopo, molti milanesi trovarono in questo porto diverse possibilità d’impiego, non solo a livello commerciale, ma anche nel settore concernente l’attività di pesca, che qui si esercitava con molto profitto.

Per la verità, va detto che le merci che giungevano in città, pure attraverso i Navigli, erano soggette al pagamento di un dazio. E il tentativo di gabbare le autorità evadendo questa tassa, coinvolgeva diversi bottegai, artigiani che producevano formaggi e altro, persone comuni coinvolte in parecchi traffici chiamati in milanese “sfrosador”, che possiamo senz’altro tradurre con “contrabbandieri”.

La strada più coinvolta per queste operazioni illecite era la via San Gottardo, ovvero l’arteria esterna alle mura spagnole che iniziava proprio davanti a Porta Ticinese, un accesso alla città davvero “comodo” per uomini di malaffare.

Archiviata questa dolorosa pratica per le casse milanesi, sino alla dismissione del sistema daziario nel 1873, va ricordato che la Darsena continuava la propria vita nel migliore dei modi nel corso del XX secolo. Infatti, qui si andava formando un porto d’attracco assai importante, perché diverse aziende sfruttavano la comodità del trasporto via acqua.

Ne citiamo alcune. La Richard Ginori, le Cartiere Burgo, la Molini Certosa. La Burgo faceva pervenire al Corriere della Sera le grandi bobine di carta per la stampa del Corriere della Sera, attraccando alla Darsena.

Con la demolizione delle mura spagnole, avvenuta negli anni Trenta del XX secolo, la Darsena si allargò in direzione nord e fu testimone della notevole crescita economica conosciuta dalla nostra città. Se consideriamo che gli enormi barconi giunti alla Darsena sfioravano una media di settanta al giorno, essa superava non solo il porto di Bari, ma anche quelli di Brindisi e di Messina.

Insomma, la si poteva considerare, senza ombra di ironia, un autentico porto di mare. Poi, venuto meno, o comunque ridotto, il traffico sui Navigli, ci si…consola con due grandi società sportive dedite al canottaggio: la Canottieri Milano e la Canottieri Olona.


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